Dopo la medaglia d’oro al valore civile come imprenditore eccetera ci si aspettava di più e di meglio da Giovanni Arvedi. Eppure il piano di risanamento acustico è stato bocciato malamente dalla conferenza dei servizi in Provincia. Un piano carente di informazioni! Un piano che non affronta i problemi e che nemmeno è stato reso noto! Ci sono allora oggettivamente ostacoli gravissimi al risanamento? Lo si evidenzia solo ora, anni dopo il raddoppio del gruppo industriale, che ha triplicato la produzione? È serio tutto questo, davanti ai lavoratori e ai cittadini? Perché prima del raddoppio le amministrazioni interessate non ci hanno pensato? E di nuovo, perché niente Via? Che ha combinato la Regione di Formigoni? E che ha combinato il centrosinistra in Comune e in Provincia? Un gruppo industriale così importante per Cremona deve continuare così, a meritarsi diffide e bocciature?
CREMONA – Una lettera di segnalazioni, indirizzata al sindaco di Spinadesco da un abitante, parla di frastuono intenso e continuo tipo aereo in decollo, di boati improvvisi di forte intensità, scrosci verosimilmente riconducibili alla movimentazione di ferraglia. E’ un esempio fra altri: sono percezioni soggettive di un cittadino, che lamenta inoltre la spesa pubblica per i rilievi acustici e l’impossibilità di impugnarli contro l’azienda. Il superamento del rumore massimo consentito – cinquanta decibel – si è comunque verificato molte volte, ben diciassette nei mesi di novembre e dicembre, secondo i dati dell’Arpa rilevati tramite fonometri. Molte le segnalazioni e le proteste da Cavatigozzi, Spinadesco e in alcuni casi da Sesto, con una diffida da parte dell’amministrazione provinciale risalente all’autunno scorso. Per questo era stato richiesto dall’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente un piano di risanamento acustico, che rimane ancora un pio desiderio. Infatti, in assenza di Francesco Bordi, assessore all’ambiente del Comune di Cremona, e dei rappresentanti dell’acciaieria, la conferenza dei servizi del 12 febbraio ha bocciato il piano che l’industria di via Acquaviva aveva presentato il 24 dicembre in Provincia. L’Arpa, rappresentata da Sergio Padovani, ex consigliere comunale Pdl del centrodestra di Perri, e da Alessandro Loda, ha richiesto all’azienda integrazioni entro quaranta giorni, sottolineando le carenze informative del progetto. L’acciaieria Arvedi dovrà approfondire alcuni aspetti in particolare: il rumore di fondo preso come riferimento, la necessità di trasformare in modelli le sorgenti mobili e puntuali di rumore come i boati, l’articolazione temporale degli interventi di risanamento con singoli benefici attesi. Il problema, quindi, ancora non trova soluzione pur dopo tante proteste.
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