Magazine Cinema
Durata: 100'
La trama (con parole mie): Alice, giovane cameriera di una cittadina dell'Indiana promessa sposa dello sceriffo locale, proprio nel momento di accettare la proposta di matrimonio nel ristorante più costoso della città è vittima di un incidente curioso che la porta ad avere un chiodo conficcato in testa senza avere la possibilità di avere un'assicurazione sanitaria che possa permetterle di essere operata.Lo stesso chiodo le provoca reazioni sopra le righe, tanto da far fuggire il promesso marito e convincere la ragazza a tentare il tutto per tutto in un viaggio a Washington alla ricerca del politico Howard Birdwell, giovane deputato pronto ad elargire promesse senza badare troppo alle conseguenze.L'incontro con quest'ultimo scatena una serie di eventi che arriveranno a sconvolgere la situazione politica degli States, ed ovviamente rappresenterà l'inizio di una nuova e travolgente storia d'amore.
C'era una volta un ottimo regista in grado di portare sullo schermo film dal respiro in pieno stile New Hollywood anni settanta filtrati attraverso una sensibilità moderna, di reinventare vetti attori ormai allo sbando - un certo Robert De Niro, mica bruscolini -, rendere star giovani promesse - Jennifer Lawrence - e far ricredere pubblico e critica rispetto a chi si pensava solo belloccio - Bradley Cooper -, lasciando il segno con The fighter e soprattutto Il lato positivo.La consacrazione, poi, giunta con quest'ultimo, lasciava intendere un successo ed una crescita sempre maggiori di Russell: nonostante le star e la confezione impeccabile, però, già il successivo American hustle mostrava il fianco a numerose critiche, di fatto rappresentando un passo indietro a livello qualitativo della sua produzione.
Ed è a questo punto che, non saprei dire se per una sbronza un pò troppo pesante o un incidente fortuito come un chiodo rimasto impiantato nel cervello senza un Derek Sheperd pronto ad asportarlo a tempo di record e senza danni permanenti, è giunto l'alter ego Stephen Greene, pronto a firmare questo Accidental love, che vorrebbe ripercorrere i fasti della commedia slapstick dei tempi d'oro dei grandi Studios.Peccato che, da Howard Hawks in avanti, si staranno con ogni probabilità tutti rigirando nella tomba, considerati i livelli di ridicolo involontario e trash senza ritegno raggiunti da uno degli obbrobri più agghiaccianti dell'anno, in grado a tratti di farmi rivalutare perfino roba come Cinquanta sfumature di grigio: passaggi come l'imbarazzante sequenza che vede Kirsty Alley tentare l'estrazione casalinga del chiodo dalla testa della nipote, il tentativo di soccorso del portavoce del senato soffocato dai biscotti delle giovani boy scout o il rituale nella foresta di Gyllenhaal per ritrovare la propria forza interiore entrano di diritto nell'Olimpo del peggio che il Cinema USA abbia riservato al suo pubblico negli ultimi anni, impedendo di fatto di poter essere sfiorati dall'idea che il tutto fosse un gigantesco scherzo orchestrato da Russell in modo da portare all'attenzione del grande pubblico uno dei temi più caldi della Storia politica degli States, ovvero la questione della sanità.Ma non basta questo sforzo per rendere digeribile una delle produzioni più sguaiate, ridicole - non in senso divertente, purtroppo - e peggio recitate che ricordi, pronta a far precipitare le quotazioni anche di certezze come Jake Gyllenhaal, che di norma difficilmente sbaglia un copione, e lasciando come unici momenti consolatori per i maschietti i momenti più "scatenati" di Jessica Biel e per le fanciulle lo stesso Gyllenhaal coperto solo da una sorta di perizoma di pelle di fronte ad un fuoco da campo.Troppo poco, però, per chiedere il sacrificio di un'ora e quaranta di tempo che si potrebbe investire in una sequela di attività decisamente più interessanti rispetto alla visione di questo film, dal sesso, ad una mangiata, ad una sbronza ben orchestrata: sperando, ovviamente, che quest'ultima non generi anche in noi uno Stephen Greene pronto a tirare fuori il peggio che abbiamo immaginato.Ed anche quello che non ci saremmo neppure sognati.
MrFord
"So she said what's the problem baby
what's the problem I don't know
well maybe I'm in love (love)
think about it every time
I think about it
can't stop thinking 'bout it."Counting Crows - "Accidentally in love" -
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