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Accomodato nel passato

Da Danielevecchiotti @danivecchiotti

SofaIl grosso problema dello scrivere un romanzo vintage coincide con quello che ne è anche l’aspetto più affascinante, vale a dire l’inevitabile entrare nel tunnel senza fine della ricerca.
Documentarsi su un certo determinato periodo storico che non si è vissuto ma che, nonostante ciò o forse proprio per questo, si vuole raccontare, significa intraprendere la strada per una destinazione che, via via, si sposta sempre più avanti come la linea dell’orizzonte.

Ogni porta aperta su un momento di passato dà accesso a una stanza all’interno della quale è disponibile un’altra mezza dozzina di porte chiuse su altrettanti luoghi da scoprire.
Insomma è un labirinto dal cui, una volta cadutici dentro, può essere assai complicato uscire. Col risultato che si rischia di finire a perdersi in migliaia di risvolti, di dettagli che catturano l’attenzione, trascurando però l’intento iniziale nonché scopo finale: quello di costruire la propria storia.

Ebbene… io al momento sono in piena fase di smarrimento. Accumulo libri da leggere, pubblicazioni d’epoca, oggetti di modernariato più adatti al bidone della spazzatura che non alla scrivania di un romanzo in fieri, dischi e videoregistrazioni, siti web che, continuamente, mi propongono altri link da scoprire risucchiandomi dentro l’abisso di piccolezze fondamentali per me che subisco la fascinazione di tutto ciò che profuma di retrò.

Insomma mi sono accomodato nel passato. E, come sempre accade quando ci si rilassa in una situazione che ci regala un caldo e coccolante torpore, faccio fatica a venirne fuori, ma anzi, completamente assuefatto e dipendente da cultura vintage, entro in astinenza non appena mi trovo costretto a rendermi conto che, volente o nolente, non sto affatto vivendo nel 1976.
Ma è il prezzo da pagare. Sono gli scherzi del lasciarsi andare ai propri richiami della foresta. E’ il rovescio della medaglia un po’ obnubilante di quando si cerca di comprendere meglio la realtà astraendosi da essa e osservandola da fuori.


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