Era di qualche giorno fa la notizia (fonte: www.asca.it) del raggiunto accordo tra sindacati rappresentanti e Intesa-San Paolo circa l’assunzione di una parte dei dipendenti del Gruppo Delta, iscritti al fondo emergenziale : 140 coloro che verranno assunti nel nuovo polo di banca telefonica dislocato a Bologna. Il Gruppo Delta,si ricorderà, è stato commissariato da Banca d’Italia nel Maggio 2009 dopo un’inchiesta partita molto tempo addietro dalla magistratura di Forlì sui rapporti finanziari tra Italia e Repubblica di San Marino, conclusasi con l’arresto dei vertici della principale banca del “Titano”, la Cassa di Risparmio di San Marino e di quelli di due società italiane: Delta e Carifin.
Ma cosa successe? Secondo gli investigatori, alcuni degli indagati avrebbero creato una sorta di patto dedicandosi ad attività finanziarie, bancarie e di raccolta del risparmio illegali, tra cui riciclaggio di denaro sporco a San Marino,frutto anche di truffe ai danni dello Stato italiano (truffe-secondo quanto detto- messe a punto attraverso emissione di fatture false e appropriazione indebita). In particolare su Delta si ipotizzò che mentre nell’ufficialità il gruppo era formato da soci italiani, nella realtà veniva gestito dalla Cassa sanmarinese. Il caso di Delta ha riempito la cronaca finanziaria del 2009 ma meno si è parlato del destino dei circa 900 dipendenti del gruppo (senza contare i collaboratori e agenti di Carifin e collegate) che si sono visti costretti ad affrontare lo spauracchio della disoccupazione.
E’ intervenuto di recente a questo proposito,in un’intervista televisiva a “Striscia la notizia” anche il presidente di Adusbef (l’Associazione di difesa dei consumatori e utenti finanziari,bancari e assicurativi) Elio Lannutti che facendosi portavoce dei dipendenti del Gruppo, ha criticato l’operato di Banca d’Italia come totalmente indifferente alla salvaguardia dei posti di lavoro. Ancor oggi il caso ha contorni alquanto offuscati e coloro che hanno seguito e seguono le vicende Delta si pongono non pochi interrogativi. Secondo fonti giornalistiche infatti (il Sole 24 ore) dubbia è quella presenza costante di ex uomini di Bankitalia a San Marino e nelle stanze del Gruppo Delta o in società ad essa collegate, alcuni dei quali peraltro sembrebbero rappresentare tutt’oggi delle pedine di raccordo tra sistema bancario e palazzo Koch, la famosa sede di Bankitalia. Non sappiamo come finirà la vicenda ma dipendenti Delta e Adusbef si dicono pronti a protestare a gran voce.
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