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ACCUSE A PAPA RATZINGER CHE NON ASCOLTò I VESCOVI CHE VOLEVANO MISURE CONTRO I SCANDALI DI PEDOFILIA

Creato il 08 luglio 2010 da Madyur

I vescovi anglosassoni rompono il silenzio rompono il silenzio e parlano delle accuse sulla pedofilia al New York Times , ricostruendo vent’anni di falliti tentativi di spingere il Vaticano ad adottare drastiche misure anti-abusi.

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Sono due vescovi australiani, Robinson e Wilson, e uno irlandese , Walsh, a raccontare come le gerarchie ecclesiastiche anglosassoni tentarono invano di convincere il Vaticano a reagire.

L’episodio chiave avvenne nell’aprile 2000 quando 17 vescovi anglosassoni ( Inghilterra, Australia, Canada , Galles, Irlanda, Nuova Zelanda, Scozia, Sud Africa , Stati Uniti e Indie Occidentali) arrivarono in Vaticano per incontrarsi con alti prelati, incluso Ratzinger prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede dal 1981.

“Il messaggio che volevamo recapitare – spiega Walsh – era che dei singoli preti riuscivano a proteggersi dietro le leggi canoniche per impedire ai vescovi di imporre la disciplina , bisognava trovare un’altra maniera per procedere”.

Anche Robinson partecipò a quell’incontro “Roma non aveva esperienza di prima mano su cosa avveniva nelle diocesi più colpite” dice e spiega perché “il Vaticano è così in ritardo” nella lotta contro la pedofilia.

Ad aggiungere altri tasselli ci pensa Wilson. Negli anni 80-90 i vescovi anglosassoni recapitavano denunce di abusi e richieste pressanti di interventi non solo a Ratzinger ma anche alla Segreteria di Stato , alla Signatura apostolica , al Consiglio pontificio dei testi legislativi e delle Congregazioni del Clero, dei Vescovi , della Divisa Preghiera , della Disciplina dei Sacramenti e dell’Evangelizzazione dei Popoli.

Quindi in Vaticano tutti sapevano. Il New York Times fa risalire i primi interventi dei vescovi agli scandali della Louisiana del 1984 – quella del prete molestatore – e nel Newfoundland –quando furono presi di mira bambini dell’orfanotrofio. Nel 1990 un vescovo canadese chiese contromisure. Ratzinger in persona rispose che il problema era il brusco calo dei preti. Nel 1992 furono i vescovi americani a chiedere misure ma senza esito.

Nel 2002 vescovi americani decisero di intervenire da soli , adottando l’obbligo di denunciare alle autorità civili i preti pedofili ma il rigetto della Santa Sede è immediato. Il New York Times non capisce se Papa Ratzinger voglia dare ascolto ai vescovi che vogliono punire gli abusi. E tale dubbi si riflettono nelle passate decisioni dell’odierno papa che da quando diventò vescovo a Monaco “ è stato parte di una cultura di negazione, ostruzione e resistenza” scrive il giornale newyorkese.

Ad accusare il Papa anche la ricostruzione avvenuta nel maggio 2001 quando il papa Giovanni Paolo II gli affidò l’incarico di occuparsi della disciplina dei preti e Ratzinger rispose che era una competenza che spettava alla sua Congregazione dal 1922: ammettendo comunque di essere titolare del dossier dalla nomina a prefetto nel 1981.

madyur

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