Magazine Ecologia e Ambiente

Acqua di tutti…e invece no!

Creato il 14 dicembre 2010 da Palotto

C’era una volta un omino molto assetato.

L’omino assetato era pure colto, quindi aveva letto che “l’acqua è proprietà dello Stato e del popolo e, in quanto indispensabile alla vita, è da considerarsi un bene comune a cui tutti devono avere diritto di accesso”.
L’omino, sempre più assetato, pensò dunque che l’acqua fosse una proprietà delle persone che vivono in un territorio e che quindi dovesse avere un costo unicamente associato alle spese per la sua gestione.

Qualcuno, un giorno, aveva invece stabilito che l’omino e, come lui, tanti altri omini si sbagliavano.

Acqua di tutti…e invece no!

Questo qualcuno è il governo attuale che, modificando l’articolo 15 del DL (Decreto Legge) 135/2009, ha preso la quanto mai infausta decisione di affidare la gestione dell’acqua ad imprese private, previa gara tra i contendenti per accaparrarsi la risorsa.
Cosa significa ciò?
-Le aziende offriranno un tot allo Stato
-Chi offrirà meno probabilmente otterrà le gestione dell’acqua…
-…e a noi cittadini la farà pagare più di prima per ottenere, ovviamente, un guadagno.

L’omino, sospirando senza comprendere, dovette piegarsi alle meste novità e tenersi una crescente sete perché lui, come altri omini, non poteva permettersi (né voleva!) di pagare una risorsa di tutti gli esseri umani e pensò che, in breve tempo, gli avrebbero pure tolto il diritto di coricarsi su un prato, perché probabilmente non sarebbe stato più di tutti neppure quello.

Allego link sulla riforma dei servizi pubblici:

http://www.studiotrojani.it/joomla/prassi/articolo-15-dl-135-2009-riforma-servizi-pubblici-locali.html

Didi 

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog