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Acqua, Maura Ruggeri: “Strana concezione della democrazia quella della giunta Perri”

Creato il 28 ottobre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Della Falls

Della Falls (Photo credit: MISTER_BLACK)

Non è vero che l’opzione per la società mista è una scelta obbligata determinata da criticità ed urgenze rispetto alla
gestione della rete idrica da parte di alcuni comuni. Le urgenze sono previste nel piano finanziario recentemente
presentato all’assemblea di Padania acque , nessun Comune si trova attualmente in regime d’infrazione da parte della
UE , i pochi Comuni che si trovano effettivamente in situazione critica hanno davanti il tempo necessario per intervenire.
Che il piano d’ambito ,eccessivamente ambizioso, debba essere rivisto e ridimensionato è inoltre un dato risaputo.
La scelta dunque è esclusivamente politica, si abbia il coraggio di ammetterlo!
L’accelerazione c’è stata eccome , ma coloro che siedono nel cda dell’ufficio di ambito ci sono in rappresentanza anche
degli altri comuni, perchè l’assessore Bordi non si è consultato con i comuni di Crema e di Casalmaggiore ? Perchè non
si è presa in considerazione la richiesta del sindaco di Crema che chiedeva di togliere il punto relativo alla decisione sulla
società mista dall’ODG per non creare una frattura irreparabile nel territorio?
Eppure la conferenza dei sindaci del 12 dicembre aveva deciso : 102 sindaci su 103 (comune di Cremona compreso) di
revocare il piano d’ambito contenente la proposta della società mista!
il Consiglio Provinciale , inoltre, nella seduta del 21 dicembre si era espresso chiaramente per la gestione pubblica ed in
house del ciclo idrico, per il riconoscimento della dignità politica ed istituzionale dell’assemblea del 12 dicembre, poi era
partito il percorso per la costituzione della società unica dell’acqua , percorso che non si è ancora concluso. Perchè non si
è attesa la conclusione di tale percorso prima di decidere sulla forma gestionale?
Sapevamo che il presidente Salini non aveva mai abbandonato il progetto della società mista ma il voto del Consiglio
provinciale pareva avere aperto la strada perlomeno al dialogo ed al confronto con il territorio, invece ancor prima della
costituzione della società unica , dell’abbozzo di un piano industriale, si è deciso per un vero e proprio colpo di mano di cui
anche L’assessore Bordi è stato artefice; in tre hanno deciso per tutti!
Ci chiediamo, come mai tanta fretta contro ogni ragionevole aspettativa? E’ la fine del governo regionale che genera
tanta fretta ?
Come mai il Sindaco di Cremona non ha ritenuto di acquisire gli indirizzi del Consiglio comunale a fronte di una decisione
così importante ?
Perchè il Comune di Cremona si è prestato ad assestare un colpo definitivo a tutti coloro che si aspettavano una
soluzione rispettosa dell’esito del referendum, senza nemmeno andare a verificare la sostenibilità dell’opzione della società
interamente pubblica pubblica, nascondendosi dietro il misero paravento del silenzio assenso?
Qualsiasi sia la motivazione che abbia determinato tale scelte, è’ chiaro che ha prodotto uno strappo grave, inaccettabile
Dopo il referendum l’opzione per la gestione pubblica doveva essere prioritaria e dovevano essere studiate le condizioni
per il suo esercizio e non il contrario come è stato fatto. Strana concezione della democrazia quella della giunta Perri che
cancella con un colpo di spugna un’espressione così chiara e forte della volontà popolare come quella che è emersa dal
risultato del referendum.
Tornate sui vostri passi , adoperatevi per riaprire il confronto, diversamente dovrete risponderne al territorio, agli altri
comuni e soprattutto ai cittadini !

Maura Ruggeri, capogruppo Pd


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