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Acqua pubblica, il conflitto d’interessi di Alberto Sciumè pesa troppo: il suo studio ha difeso la Suez! Ed è stato nominato in A2A

Creato il 16 ottobre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Se bisogna decidere di fare una società mista o pubblica, ci si rivolgerà a un esperto indipendente, che non abbia un’idea già

Acqua pubblica, il conflitto d’interessi di Alberto Sciumè pesa troppo: il suo studio ha difeso la Suez! Ed è stato nominato in A2A

L’onnipresente prof. avv. Alberto Sciumè

predeterminata. Questo almeno esige la correttezza di cui vuole informare i sindaci di una provincia che ancora non hanno competenza sufficiente a decidere autonomamente, tanto più dopo due referendum come quelli dell’aprile 2011 che hanno capovolto la tendenza in atto.

Tale sensibilità, che avrebbe condotto il presidente della Provincia a scegliere un consulente indipendente (con il compito di informare senza dare giudizi nettamente schierati), non è stata mostrata né dal presidente Salini né dallo Studio legale di Alberto Sciumè.

Ad Arezzo il problema Alberto Sciumè è stato posto assai chiaramente, come scrive il sito www.informarezzo.com:

Piccoli pasticci che capitano anche ai grandi del settore. Suez ed Acea lo sanno bene. L’autorità garante per la concorrenza nel 2007 li ha multati per 11 milioni di euro per aver “posto in essere un’intesa restrittiva della concorrenza ai sensi dell’art. 81 del trattato CE che ha avuto per oggetto e per effetto un coordinamento delle rispettive strategie commerciali nell’ambito nazionale della gestione dei servizi idrici”. In italiano corrente significa “truccare le gare”. Ma il mercato è una grande famiglia: Suez è uno dei principali azionisti privati di Acea. Acea è presente nel 20 % degli Ambiti territoriali ottimali italiani: il che significa che 8 milioni di italiani dipendono per il servizio idrico da Acea. A Suez piace espandersi, forse le è piaciuta Cremona: chissà se gli avvocati dello studio Sciumè (difensori di Suez in tribunale) gliene hanno parlato bene, loro in fin dei conti sono di casa anche qui a Cremona, presso l’Amministrazione  Provinciale!

Questo brano, comparso ad Arezzo, dove il problema è stato posto come a Cremona, è stato scritto proprio dal Comitato acqua pubblica di Cremona. Bisogna insistere serenamente sulla società mista e non tener conto nemmeno di questi fatti precedenti? E’ così super partes lo studio di Alberto Sciumè? Chi lo crede? Solo il Comune di Cremona? Soltanto Massimiliano Salini?

Alberto Sciumé ha fatto parte di società già privatizzate e quotate in borsa, vicepresidente del consiglio di sorveglianza di A2a, il cui azionariato è composto in parte rilevante dal mercato.

Oltretutto il rapporto con le aziende francesi non manca per nulla: basti dare uno sguardo a www.zonebourse.com. Ma questo è ancora nulla, solo un esempio facile da trovare, per quanto non senza significato.

E A2a è nota come la “società dei ciellini”. I legami fra il prof. Sciumé e società condizionate dalla presenza francese non sono una garanzia di indipendenza. Tanto ci voleva per scegliere un consulente che non avesse precedenti simili? In un mercato vivace e ricco di trasformazioni come quello borsistico poi si formano società come “Transalpina di Energia”, strumento di EdF per un’opa sulle minoranze di Edison e interessi rilevanti. Vivere a contatto con quel mondo, all’interno di quel mondo, di società come A2a che devono fare i conti con una presenza estera rilevante, è la premessa ideale per consentire ai sindaci dei piccoli Comuni della provincia di Cremona di scegliere liberamente?

Vero che mantenere l’autonomia è assai difficile, ma non è necessario vendere o svendere tutto ciò che si ha ai francesi per far loro piacere. La Francia, con le sue potenti società, ha già coltivato in Italia una presenza forte. Cremona cambia questa situazione? Lodi sovverte i piani di Suez-GdF o di EdF? E di fronte agli indici di borsa che salgono e scendono e a società che in ogni caso mantengono un potere e una ricchezza enormi, c’è proprio l’obbligo di buttar via il risultato di un referendum? Proprio no. Senza i 115 Comuni della nostra piccola provincia quei giganti stanno bene comunque. Ma anche fossimo il centro del mondo, e non lo saremo mai, la democrazia non ha prezzo. Gli ideali di una persona dipendono anche da un fattore: il tipo di persona di cui si tratta.

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