Acqua pubblica, riunione a porte chiuse dei sindaci del Pd. E salgono i dubbi sulle strategie del centrosinistra: ancora tutti in ordine sparso? Mancherà una regia, un tavolo comune, anche sul welfare, sul lavoro, l’immigrazione e altri temi di primo p...

Creato il 15 ottobre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

In questo momento è in corso una riunione a porte chiuse dei sindaci del Partito democratico nella sede di via Ippocastani 2, con la partecipazione, da quanto si sa, anche di Giuseppe Tadioli, responsabile degli enti locali.

Giuseppe Tadioli, responsabile enti locali del Pd e già vicesindaco di Cremona

Ci si domanda intanto, fra sostenitori dei referendum, come mai è mancata una regia fra tutte le forze in campo per far rispettare i referendum sull’acqua pubblica e sul divieto di remunerazione del capitale investito. Proprio Titta Magnoli, in una relazione annuale di notevole pregio, dopo le elezioni del 2009 faceva notare che la mancanza di una regia era ancor più grave di una sconfitta. Il Pd ha fatto passi in avanti in questo senso?

Il Pd oltretutto rappresenta il punto di riferimento di una coalizione possibile e di una galassia di associazioni. Oltre un anno dopo il referendum, e avendo notato che Max Salini già due o tre mesi dopo i referendum sull’acqua poneva dubbi sulla loro realizzabilità e indicava più vie possibili, compresa la società mista, la regia è mancata. In estate e primavera il silenzio ha dominato la scena delle opposizioni alle manovre rapide, forzose, ostinate e ostili ai referendum degli uomini di Salini, i quali se vogliono incassare la società mista ormai possono farlo. Più che trattare non era possibile far valere due referendum dall’esito così forte?

Sul welfare, l’immigrazione, il lavoro, l’istruzione, la cultura (che può essere gestita in modo nuovo e diventare un punto di forza, non una spesa, come sostenuto da questo blog) e altri temi si dovrà perdere ancora, restando senza una regia? E dire che i cittadini dopo le sofferenze patite dai governi Berlusconi e i sacrifici imposti dal governo Monti stanno maturando una sensibilità sempre più forte. Devono solo pagarla cara e votare per poi ritrovarsi altri sacrifici grazie al fiscal compact?

Il Pd risponde con una riunione a porte chiuse. Forse le novità saranno assai positive, ma si sperava che la coesione tra le forze decise a far rispettare i referendum sull’acqua fosse più avanzata, al punto tale da poter parlare a porte aperte.

Dunque: Pd, aiutaci, abbiamo bisogno di te!

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