Magazine Maternità

AcquaFit per impanzate

Da Sfollicolatamente
AcquaFit per impanzateEd e' arrivato il momento anche per me di partecipare a questo ameno rituale settimanale chiamato Acquafit per Impanzate.
Io a dire il vero non vedevo l'ora, che sono una drogata di endorfine da attivita' fisica, e questo ultimo mese di relocation in cui non ho avuto tempo (ma neanche ci sarebbero stati i corsi, che la gente normale ad agosto si da un attimo di tregua) l'ho passato in astinenza.
Astinenza soprattutto da instruttore Hitler, tipo quelli che ti urlano le sequenze di esercizi da fare, battendo le mani come degli ossessi, facendo Uno! Due! Tre! LA postura! Piu' veloce! DI PIU'! DAI, RAMMOLLITI! DAI PALLE DI LARDO! DAI!!!
Ecco, a me quelle robe li piacciono, quelle situazioni in cui ti dimentichi di te stessa, ti alieni dai tuoi pensieri, esci dalla tua mente e sprofondi nel comfort dell'anomimato. Quelle situazioni in cui sei solo un corpo qualunque che si lancia una sfida. Ma anche quelle situazioni in cui te le tirano dietro, ti motivano, ti assorbono le energie, non ti lasciano il tempo di pensare, di divagare, di perdere la concentrazione.
Diciamocelo pure, sono una masochista nata.
Non per niente da piccola Mimi Ayuara era il mio idolo.
Ma questa volta, ho davvero trovato pane per i miei denti.
Questa volta, al corso di AcquaFit c'era lei, Vanna Marchi.
E io che mi ero immaginata un'ostetrica precisina, di quelle appena uscite fresche fresche da mille corsi di specializzazione, tipo parto in acqua, naturopatia, massaggio neonatale, arte ostetrica, orgasmic birth, lettura chakra, tarocchi, cabala & Co. E poi mi ero immaginata una donnina linda e acqua e sapone, con coda di cavallo, polo bianca e leggings neri, come si addice ad un'impeccabile ammaestratri...ehm, addestratrice di palestra.
Invece no.
Tra tutte le ostetriche del mondo, io mi dovevo beccare Vanna Marchi.
Solo un po' piu' truccata di Vanna Marchi. E anche un po' piu' cellulitica.
E' ora di iniziare, e scendiamo in acqua.
Le altre serissime, anche un po' annoiate, come se stessero timbrando il cartellino e sedendosi al PC aziendale per l'ennesima volta.
Io tutta un sorriso a cento denti e un cercare sguardi d'intesa. Ma niente, nessuno mi si fila. Mi verrebbe quasi voglia di prenderle per le spalle scuotendole e dire:
"Ma vi rendete conto, che siamo incinte?!
No, voglio dire, IN-CIN-TE!
Impanzate, imbarazzate, knocked-up, future mamme!
E il fatto che siamo qui, ne e' la riprova.
Nel caso non ce ne fossimo ancora rese conto, essere qui e' un grandissimo privillegio. Ci sono donne che ancora non sono mamme e non vedono l'ora di unirsi a noi, a questo corso che sigilla il nostro essere impanzate. Noi dobbiamo sorridere, non la possiamo dare per scontata questa cosa, capitoooo?!"
Ma loro niente, non si guardano intorno, e come degli automi prendono posto in vasca, senza accorgersi di me, che per poco dalla felicita' non mi viene un coccolone.
Pero' Vanna Marchi si, eccome se si accorge di me. E vedendomi cosi sorridente e scalpitante, mi prende di mira. Mannaggia' a me.
Prima mi chiede come mi chiamo.
Mi chiamo Sfollicolatamente, dico io.
"Aaaah Sfollicolatamente, che bel noooome!"
E comincia a chiamarmi Sfolli, come se fossimo amiche da sempre (che voglio dire, voi avete il diritto di chiamarmi cosi, perche' mi avete 'battezzata', ma le altre gggno!), mentre con un gesto vago e impreciso ci indica di fare un giro di vasca, a cavallo del nostro salsicciotto.
Ad ogni singolo giro di vasca, passo sotto la sua imponente figura che, dall'alto del suo trono, ci mima le posizioni divaricando le sue gambe varicose. Che voglio dire, manco aveva un paio di pantaloncini. E si vedeva di tutto e di piu'.
Io cerco di fare l'indifferente, di metter su quella faccia anonima e concentrata che sono solita avere nelle lezioni stile Hitler. Ma lei non mi molla. Lei ad ogni giro fa partire un ululato:
"SFOLLI! Ma cosa fai! Non cosi! Guarda me, guarda guarda!!"
E divarica le gambe, e le agita all'aria come un granchietto capovolto e agonizzante.
Io sorrido, e dico "Aaaah, si si certo, ho capito". E mi dimeno a destra e a manca, improvvisando, perche' in realta', i movimenti sono cosi diversi dall'Acquagym a cui sono abituata io, che non so da dove cominciare.
E mi inevitabilmente, in questo brancolare nel buio, mi viene da trattenere il respiro.
"SFOLLI!", tuona Vanna Marchi.
"Ma cosa fai! No! Non cosi! Tu devi respirare, ti devo veder fare le bolle!"
(Io, sempre piu' terrorizzata, immergo il mento e accenno a due timide bolle)
"SFOLLI! Noooooo, non cosi! Io voglio vedere le tue labbra che dicono Vaffanculo! Ma ti devo proprio dire tutto, eeeh?!"
(Io "...?!...O_o")
Nel frattempo, mi comincia a scappare la pipi', che ormai ho un'autonomia di circa mezzora, non di piu'. Ma decido di tenerla: tutto piuttosto che attirare l'attenzione. e Picco pure, si sta svegliando dal letargo, e comincia a tirare i calcetti. Ma io niente, in modalita' automa. Ce la posso fare. E insomma, tra una tuonata di Vanna e un calcio di Picco, finisce la lezione.
Scatto in bagno. Non mi prendo neanche l'asciugamano perche' mi scappa troppo. Non c'e' un attimo da perdere. Detto fatto, mi fiondo in bagno, mi calo la spallina del costume e....SPLOSH! Mi cade la chiavetta dell'armadietto nel buco del vespasiano. Avevo messo la chiavetta nella coppa reggiseno del costume.
Noooooooo
Attimo di perplessita' e attonito sconforto.
Mi passano per la mente scenari fantozziani. Tipo io che mi faccio prestare mega pinzoni e mi metto a ravanare nel bico del bagno, un misto tra splatter alla Trainspotting ed intermezzo surreale in Pollon - ve lo ricordate quello in cui quando arrivava un momento clou nella storia, saltavano su queste esilaranti quanti inutili creature munite di tenaglie da dentista?
AcquaFit per impanzateOppure le stesse tenaglie che vengono applicate al mio povero lucchetto nuovo di zecca, costo TreEuriECinquanta, squartandolo in mille scheggie sfavillanti.
Poi mi torna in mente che mi scappa, mi scappa tanto, e vado allora nel bagno accanto. D'altra parte, in questi momenti in cui la natura chiama, non si puo' che diventare un po' fataliste alla Rossella O'Hara: Domani e' un altro giorno.
E niente, alla fine il lucchetto me l'hanno sventrato, e io ne ho comprato un altro. La prossima volta, pero', col cavolo che mi metto la chiavetta nel petto - per quanto rigoglioso. La prossima volta mi porto una bella spilla da baglia, e me l'attacco all'asciugamano. E sicuramente andra' meglio. Anche perche', mi dicono, Vanna Marchi e' in vacanza. La speranza e' l'ultima a morire...
PS Poi ho questo pensiero che da qualche settimana volevo condividere, ma non mi sembrava mai il momento giusto...Ecco, visto il tema scurrile e splatter di questo post, che ormai vi ho reso prosaica pure Rossella O'Hara, volevo dire che...Picco si e' fatto sentire.
Ha cominciato battendo un colpo, poi due, poi tanti, ad ogni ora, ma in modo del tutto imprevedibile. Io all'inizio non ero per niente sicura che fosse lui. Mi sentivo la pancia che si muoveva un po', ma giu' giu' in profondita'. E mi chiedevo "Sara' Picco?".
Ma poi scuotevo la testa e mi dicevo che no, non poteva essere Picco, perche' non sentivo quelle famose sensazioni di bollicine nella pancia, o di sfarfallio, e tutte quelle immagini romantiche che si sentono raccontare da future mamme estasiate. Io sentivo....come dire...come dei movimenti intestinali....Avete presente quella sensazione quando non andate da un po', e avete l'intestino teso, e sentite una massa che si muove...Ecco! Io quello sentivo.
Che donna degenere, vero? Okkey, mea culpa mea culpa. Pussa via pensieri scurrili.
Comunque e' tutta colpa della placenta placentosa, come dice La Tina, cioe' la placenta anteriore, che mi distorce le percezioni, veroooo?

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :