La presenza di un acquedotto eternit contamina l’acqua pubblica in 46 Comuni della Toscana, per un allarme che vede più di un milione di persone coinvolte.
Dura denuncia di Perunaltracittà riguardo l’acqua pubblica bevuta ogni giorno da 1,3 milioni di cittadini italiani. Il laboratorio politico di Firenze, come riporta Il Fatto Quotidiano, ha infatti reso pubblici i dati di uno studio sul chilometrico acquedotto eternit ancora oggi in funzione in Toscana, per l’esattezza in 46 Comuni seppur con percentuali differenti di rifornimento rispetto alle altre tubature.
Si tratta di 225 chilometri di acquedotto eternit appartenente alla rete idrica di Publiacqua Spa, società che a giudizio di Perunaltracittà farebbe pagare le bollette sull’acqua pubblica più alte in assoluto, con reti peggiori dell’intera Toscana e sprecando, inoltre, l’enorme quota del 51% rispetto a quanta acqua viene messa in rete ogni giorno.
Durissime, dunque, le accuse nei confronti di Publiacqua Spa lanciate da Perunaltracittà, che pubblica la lista dei Comuni toscani maggiormente coinvolti dal fenomeno dell’acquedotto eternit. Scandicci (in Provincia di Firenze) si classifica al primo posto nella poco invidiabile graduatoria, con il 18% di tubature in eternit, seguito da Pistoia (15%), Sesto Fiorentino (12%), Montevarchi e Agliana (entrambi con il 10%).
Acquedotto eternit, qual è il pericolo per gli abitanti della Toscana?
Secondo Gian Luca Garetti, esperto di Medicina Democratica ONLUS, gli 1,3 milioni di abitanti toscani corrono un pericolo evidente, perché “le acque che scorrono nelle tubature dell’acquedotto eternit possono cedere fibre di amianto”, afferma Garetti, che spiega il fenomeno: “In primo luogo, ciò potrebbe avvenire a causa dell’elevata aggressività con la quale le acque circolano in continuazione nelle tubature, consentendo così un’erosione e la relativa staccatura delle fibre di amianto. Altre cause potrebbero essere interventi di manutenzione e guasti ai tubi”.
Il membro di Medicina Democratica spiega poi la fase di impatto tra l’amianto e l’organismo: “Ingerendo le fibre, o inalandole tramite l’evaporazione dell’acqua, si va incontro ad uno dei più pericolosi agenti cancerogeni noti in medicina”, conclude Gian Luca Garetti.
200 milioni di euro per la sostituzione dell’acquedotto eternit
Publiacqua Spa si è difesa dalle accuse di Perunaltracittà, spiegando che l’acquedotto eternit ha un’età compresa tra i 40 e i 60 anni e che in caso di inefficienza o guasti alle tubature in determinate zone, la società ha sempre provveduto a sostituirle con tubazioni in ghisa.
Secondo Publiacqua, inoltre, sostituire i 225 chilometri di acquedotto eternit con materiali sicuri non sarebbe fattibile economicamente, perché comporterebbe una spesa di 200 milioni di euro.
Per quanto riguarda la sicurezza delle tubature per la salute dei cittadini, la società cita in una nota l’Organizzazione Mondiale della Sanità: “L’OMS non ritiene necessario stabilire valori di soglia per l’acqua pubblica su questo fronte. Ciò spiega che non è affatto evidente che l’eventuale azione di ingerire fibre di amianto sia dannoso per la salute”.