OK, i retailer erano già tutti belli preoccupati per lo showrooming quando adesso salta fuori che la tegola che gli cade in testa è un'altra, ed è pure peggio.
Per chi non si ricordasse: lo Showrooming è il fenomeno del possibile cliente che entra nel negozio (fisico), guarda il prodotto, si prova la taglia, dice "grazie, ci penso" e poi si fionda a comprare il prodotto da un retailer online, cercando di risparmiare soldi (e ci si riesce, quanto ci si riesce, se si sta dietro alle offerte speciali...).
Problemone, discussioni sul ruolo dei negozi fisici (a parte i flagship stores, che al limite potrebbero anche fregarsene, se di proprietà dell'azienda... diventano una sorta di piattaforma di comunicazione, più che di vendite...).
Insomma leggetevi i miei post precedenti sullo showrooming (li metto sotto) e andiamo avanti.
Ora invece salta fuori da una ricerca - FutureBuy 2014 di GfK (sì, la potete scaricare dal link) - che il numero di persone che prima di comprare online sono andati in un negozio fisico è sceso, in percentuale dal 37% al 28%.
Mentre invece è schizzato al 41% la percentuale di quelli che hanno fatto il webrooming, ovvero la ricerca l'hanno fatta, da un device mobile, solo sui negozi online e la distribuzione fisica proprio non se la sono filata.
Il che è malissimo, perchè se vengono a farti showrooming, magari... già che sono lì... se invece in negozio proprio non ci entrano...
La ricerca dice un'altra serie di cose interessanti - ecco una sintesi della press release:
The complex interplay between online and in-person shopping in the US has tilted slightly in favor of bricks-and-mortar retailers, according to GfK’s 2014 FutureBuy® global study of shopping habits and preferences. Incidents of smartphone “showrooming” – seeing a product in a store, then buying it online from another retailer using a smartphone – dropped from 37% in the US last year to 28% in 2014. But “webrooming,” in which consumers buy in a store after researching a purchase online using a smartphone, was reported by an even higher proportion of respondents, 41%.Use of a smartphone or tablet to “webroom” topped “showrooming” on those devices by 12 to 14 percentage points among Baby Boomers (ages 50 to 68) and Generations X (35 to 49) and Y (25 to 34). Only Generation Z preferred showrooming – and not by much.US shoppers who decided to make their purchases in a bricks-and-mortar environment were motivated by key differentiators such as “see and feel before buying” (58% prefer bricks and mortar, versus 9% online), “get products sooner” (53% versus 16%), and “hassle-free returns” (35% versus 10%). When online was the preferred purchase venue, attributes such as “save money” (61% versus 28%), “easier” (53% versus 24%), and “better selection” (46% versus 16%) were deciding factors.Though PCs and laptops still account for the lion’s share of online research and purchases, mobile devices (smartphones and tablets) are playing a growing role. Internet shopping via a traditional home computer (PC or laptop) dropped from 78% to 63% in the US in just one year, while use of mobile devices doubled – from 8% to 15% for smartphones, and 5% to 10% for tablets.Ed ecco per approfondire il tema showrooming: