Assuntina Morresi scrive: “Brutto segnale, se a decidere sulle questioni eticamente sensibili – quelle della vita e della morte – sono i tribunali”. Si sta lamentando, sulla prima pagina di Avvenire, del fatto che “nei giorni scorsi il Tar della Lombardia ha dichiarato illegittime le linee guida regionali che precisavano alcune modalità di applicazione della legge 194”. In pratica, ad Assuntina brucia il culo: il cervellotico escamotage confezionato dai suoi amici ciellini per sabotare una legge dello Stato è stato dichiarato illegittimo dal giudice competente a esprimere parere dirimente. Le brucia il culo e lamenta: “Vuol dire che c’è un grave conflitto in corso, e che la politica deve intervenire con urgenza: solo chi rappresenta la volontà popolare infatti è legittimato a stabilire le regole del vivere comune, a maggior ragione su queste delicatissime tematiche”. E qui smetti di leggere.Non s’era detto che nessuna maggioranza può mettere in discussione ciò che la superiore legge morale detta riguardo alla vita e alla morte? Non s’era detto – anzi, non s’era strepitato – che “sulla vita non si vota”? Possiamo forse dichiarare legittime tutte le decisioni che la volontà popolare prende sulle questioni eticamente sensibili? E se la volontà popolare sbaglia e non si esprime come si deve? Si tratta di tematiche che pongono in discussione principi non negoziabili, e allora di cosa discutiamo? Come ci azzardiamo a mettere ai voti cosa sia il bene e cosa il male, quando già tutto è scritto in una legge che sta prima e sopra l’uomo?Domande retoriche: all’Assuntina è scappata una mostruosità. Tanto le brucia il culo che non si controlla e invoca ciò che, fuori dal contesto, sarebbe da stigmatizzare come errore che porta dritto all’indifferentismo etico che la dittatura della maggioranza... Brrr, non voglio neanche pensare ai rischi del mettere vita e morte della persona in mano alla volontà popolare. È che qui e ora la volontà popolare non esiterebbe a decidere come piace a lei, soprattutto se rappresentata da Roberto Formigoni. Non fosse così, strepiterebbe che vita e morte stanno solo in mano a Dio, e lì devono restare. Ma il culo le brucia e il bruciore la confonde.
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