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A Catania nella scenografica via dei Crociferi, nella Badia piccola del Monastero di San Benedetto, ovvero al Macs, il Museo arte Contemporanea Sicilia, fino al 30 Novembre, è allestita la mostra Ad imaginem suam, curata da Alberto Agazzani, quasi un gioco di società alla ricerca delle sembianze del mondo contemporaneo nella rappresentazione di uomini e corpi nel nostro tempo. Dodici gli artisti presenti, invitati ad esprimersi sulla fisicità oggi. Questi i nomi degli artisti presenti: Giuseppe Bombaci, Roberta Coni, Nicola Pucci, Nunzio Paci, Silvio Porzionato, Davide Puma, Giuseppe Guindani, Dino Cunsolo, Peter Demetz, Luciano Vadalà, Alessandro Reggioli, Marco Bolognesi.
Rimane poi sempre convincente il mini mondo di umani deterso in un nitore figurativo dal possente rigore esecutivo, quasi artigianale, e dalla sorprendente artistica monumentalità emotiva di Peter Demetz. Dopo Salemi e Capri, l’altoatesino torna ad esporre al sud il suo piccolo cosmo di individui abbacinati da un biancore che sintetizza anonimato e universalità in unica sostanza dando vita, allo stesso tempo, ad estraneità e identificazione. Il San Sebastiano di Dino Cunsolo riecheggia spogliandolo dei falsi eroismi le impulsività scultoree estetiche di Rude e Roberta Coni sperimenta un esotismo composto, invasivo nella nostra memoria, svuotato di facili primitivismi. Marco Bolognesi concede un intrigante volto nipponico, collocato fedelmente fra sagace ambiguità e ammiccante tradizione: un trend diffuso del nostro immaginario contemporaneo del paese del sol levante.
Nunzio Paci riscopre la grafica dei codici leonardeschi che esploravano le vie dei segreti della macchina umana e Silvio Porzionato, che pure espone al Castello di Calatabiano, sopra Giarre, mostra con perizia quasi fotografica, attraverso i suoi oli, caratteri umani ritratti con segnaletica evidenza. Completano il percorso la struggente citazione di Giuseppe Bombaci da Velasquez, l’Arcadia primordiale dell’esistere di Giuseppe Guindani, le ombre tangibili di Nicola Pucci, il novello Cristo di Davide Puma, l’evocazione materica di Luciano Vadalà. Se siete a Catania non perdete “Ad imaginem suam ”: nelle sue luci potreste trovarvi celata anche la vostra.
Per maggiori informazioni: http://www.museomacs.it