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Ad ognuno il suo antistress

Da Silbietta @silbi_etta

Ad ognuno il suo antistress

Nei momenti di massimo stress, che sia causato dal troppo lavoro o, di contro, dalla ricerca (spesso vana) del medesimo, occorre trovare una valvola di sfogo che funzioni alla massima potenza.
Perchè, ok, la vita è dura, la vita è ingiusta, la vita  può pure sembrarti uno schifo, ma questa abbiamo.

Magari ci fosse la possibilità di cambiare.
Chessò, barattarla con una trentina di anni a New York (ma senza crisi economica), con tanto di attico a disposizione.
O, meglio, con una bella casa tipicamente Bostoniana (e quindi il trentennio in quel caso me lo passerei, appunto, a Boston).
E, perchè no?, come alternativa estrema, ma assai interessante, una soluzione selvaggia, in qualche isola, senza tecnologia, ma con una barca tipica del luogo inclusa. Per staccare davvero la spina.

Siccome, ahimè, sto baratto non si può fare (e non è previsto nemmeno in un futuro prossimo) occorre arrangiarsi con ciò che si ha.
E portarsi dietro la stanchezza emotiva e lo stress a mo’ di zaino non fa bene a noi stessi…tantomeno a chi ci deve sopportare.

E allora via con l’antistress.
Io ne ho uno collaudato: Canto.
A squarciagola.
Spesso aiutandomi con le canzoni del mio Iphone.
Ancora più frequentemente utilizzando una spazzola come microfono.

Embè chi l’ha detto che l’antistress deve essere una roba seriosa?
Però funziona. Mi scarico alla grande.
Certo, magari non è esattamente il metodo migliore per farsi amici i vicini…ma contando che i miei, di vicini, meglio averli per nemici…mi va benissimo così!
Che poi, da quando ho scaricato l’app di Glee è la fine.
E’ praticamente un karaoke con le loro versioni delle canzoni che hanno cantato nella serie.
Ogni sera con la Saruccia a farmi da prima corista, una cuffiettta ciascuna e via, si canta!

E se io mi affido al mio lato creativo musicale, il marito ha il suo collaudato metodo antistress.
Che è creativo anche il suo.
Ma è decisamente più impegnativo.
Tanto che, spesso richiede il mio supporto.

Perchè lui, per scaricare la tensione, si carica in spalla i mobili e li sposta per tutta casa.
Oppure esce, compra vernice e pennelli e colora le pareti.
O, ancora, si guarda intorno e decide che per il tal mobile, soprammobile, piatto, bicchiere, la permanenza all’Interno finisce qui.

Come si libera lui delle cose nessuno al mondo…

Ieri è stato il suo gran giorno.
Mobili spostati in ben tre camere, un record!
E tante cose portate via.
Una marea.

Ma tutta sta roba…dove cavolo stava nascosta??
E, in confidenza…visto che ci sono…tanto per fare una cosa più social, passate ogni tanto di qua che sta mania di dare via cose, magari, vi può tornare utile!

Criptica?
Naaa…forse solo un pochino…

Voi intanto iniziate a tenere a mente #cosedellinterno

…poi si vedrà!

Buon Weekend, gente!!

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Ad ognuno il suo antistress
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