Magazine Cucina
La struttura e' di quelle dietro le quali ci sono necessariamente la mente di un grande progettista e il portafoglio bello pieno di un imprenditore consapevole. La posizione e' strategica e facilmente raggiungibile da tutta Roma. Il nome, come da copione, è nato per caso grazie ad un errore di una distratta segretaria intenta a fare delle importanti fotocopie. L'interno e' una trovata di marketing dietro l'altra, capace di far capitolare anche il più scaltro degli acquirenti.
Per chi in vita sua non avesse ancora visitato neanche uno dei 19 store attualmente in essere all over the world(una visita da Eataly a breve entrerà nel decalogo delle 10 cose da fare almeno una volta nella vita), deve sapere che nel regno degli "alti cibi" si va per comprare, imparare e mangiare.
Scaffali e banco frigo ordinati, dove perdersi e perdere la cognizione del tempo leggendo tra le etichette di prodotti di nicchia nati ora dall'amore e la passione di un piccolo produttore locale, ore da un'azienda più "nota" ma pur sempre intenta a 'far le cose per bene'.
Frutta e verdura rigorosamente di stagione, orti didattici e spezie da ogni parte del mondo.
Ma da Eataly il cibo è anche show!
Mozzarelle di bufala "espresse" prodotte al momento di fronte a visitatori armati di occhi e obiettivi ben aperti.
Pane(mi resta difficile definire semplicemente 'pane' quel capolavoro prodotto con un lievito madre che all'anagrafe è francese, ha 30 anni e viene rinfrescato e lavorato con le pregiate farine macinate a pietra del piemontese Mulino Marino) impastato,senza segreti da retrobottega, da abili panettieri sporchi di farina.
Pasta fresca fatta con sole uova e farina e tirata a mano su un'immensa spianatoia.
Birra artigianale in produzione presso il birrificio dello store.
Cucine e laboratori a vista dunque, fumi e profumi in ogni dove e in ognuno dei 4 piani(i vari ristoranti sono strategicamente dislocati), capaci di far risvegliare l'appetito anche nel più rimpinzato degli avventori. E non importa se al secondo piano vi siete già nutriti con degli ottimi bucatini alla "amatriciana" presso l'Osteria Romana del mese. Scendendo al piano uno il richiamo del fritto di Pasquale Torrente potrebbe essere così forte che seduti su dei comodi sgabelli non riuscirete a fermare la vostra mano(il fritto misto campano è lo street food per eccellenza e le posate sono banditissime!) che continua a procurare del lavoro alle vostre papille, impegnatissime a scoprire cosa si nasconderà sotto la croccante crosticina dorata.
E in questa realtà non potevano mancare una fornitissima enoteca con proposte regionali e 'naturali'(presenti tra le altre, etichette di vini naturali e biodinamici), un ricco assortimento di oli extra vergini di oliva e un corner del caffè tale da accontentare anche chi appartiene al partito del caffè amaro e vanta esigenze di tostatura.
E se queste sono le impressioni di una foodblogger che non si è stancata di calpestare per sei lunghe ore i pavimenti e le scale mobili di recente realizzazione, sappiate che la stessa foodblogger sarebbe curiosa di conoscere le opinioni di altri che hanno fatto la sua stessa esperienza. Magari potrebbe ascoltare un bambino che con i suoi racconti potrebbe stupirla! Forse potrebbe aver fatto il suo ingresso da Eataly dando la mano alla sua mamma e potrebbe parlarle del gelato del futuro(che contiene meno grassi e viene mantecato al momento), dal sapore buono e genuino, che gli è stato concesso per merenda e che scende magicamente da un macchinario elettronico!
Oppure potrebbe essere entusiasta del corso didattico al quale ha preso gratuitamente parte dove gli e' stato insegnato a leggere le etichette e a degustare vari tipi di cioccolato.
E se il bambino in questione fosse figlio di chi ama stare ai fornelli, potrebbe fare anche ritorno da Eataly per attendere ad un corso di cucina dove imparare a preparare, presso la propria postazione, una torta o un piatto di pasta.
Chissà invece quale potrebbe essere il pensiero di una casalinga appartenente al ceto medio con a casa una famiglia composta da 5 persone?! Per lei Eataly potrebbe rappresentare il supermercato delle rarità dove procurarsi quell'ingrediente introvabile altrove.
Per un turista invece Eataly potrebbe rappresentare il modo più semplice e immediato per fare un tour gastronomico dell'Italia pur restando su suolo capitolino. Una sosta al chiosco della piadina e il salto in terra romagnola sarebbe immediato. Un po' di pazienza per la fila al banco macelleria e una battuta di Fassona potrebbe farlo approdare in terra di grandi vini e carni pregiate.
E l'operaio in pausa pranzo?! Eh già perché anche costui vi e' stato avvistato ed era intento a boicottate il classico panino a favore di una lasagna con zucchine, scamorza affumicata e salsa allo zafferano.
E se, come la sottoscritta, siete tra coloro che sono andati alla scoperta di questa realtà creata ad hoc per tutti i gusti, tutte le tasche e tutte l'età, cosa mi dite del vostro Eataly?! Io credo di aver parlato abbastanza ;-)!
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