Ogni riforma della scuola si è sempre dimenticata di introdurre una innovazione piccola ma fondamentale: l’istituzione di un orto di classe, in cui sin dalle elementari bambini possano fare esperimenti di coltivazione. Imparerebbero molto con poca fatica e grande divertimento, e si vaccinerebbero contro i pericoli di una vita prevalentemente virtuale, che preoccupa giustamente pedagogisti, psicologi, neuroscienziati e genitori responsabili. Oggi più che mai occorre ripartire dalla terra come momento fondamentale di conoscenza, crescita e di autoformazione. Parlerò dunque di tre italiani che sono diventati grandi proprio attraverso esperienze agricole dirette, altrettante palestre in cui si sono formati come statisti, scienziati, scrittori.
Continua a leggere l’articolo su ortidipace.org