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Ad.agio, concerti a corpo libero. George Gershwin, la spontaneità e le Villanelle partenopee fra sacro e profano, Auditorium Parco della Musica, 4 giugno 2015

Creato il 14 giugno 2015 da Lo Sciame Inquieto

Ad.agio, concerti a corpo libero. George Gershwin, la spontaneità e le Villanelle partenopee fra sacro e profano, Auditorium Parco della Musica, 4 giugno 2015Grazie a G. partecipo al mio primo (e a questo punto spero non ultimo!) concerto Ad.agio, un'iniziativa a cura di Andrea Apostoli, realizzata in collaborazione tra l' Accademia Nazionale di Santa Cecilia e l'Associazione Italiana Gordon per l'Apprendimento Musicale ( AIGAM).

Si tratta non di tradizionali concerti di musica classica, bensì di veri e propri percorsi musicali che hanno diverse particolarità: innanzitutto, la disposizione in sala, in quanto i partecipanti possono stendersi al centro della sala (togliendosi le scarpe e portandosi anche i cuscini da casa se vogliono) mentre musicisti, cantanti e narratori sono disposti tutti intorno; in secondo luogo, i pezzi eseguiti sono tenuti insieme grazie a un testo letto da un attore che fornisce gli elementi di contesto e consente anche di comprendere i collegamenti che il curatore ha realizzato tra mondi musicali anche molto lontani.

In questo caso, il focus è sulla scena musicale americana degli anni Venti, in particolare sulla produzione di George Gershwin, in un'epoca in cui in America andava diventando sempre più popolare il jazz e ad Ellis Island arrivavano le navi degli immigrati, di cui moltissimi italiani.

E così attraverso una serie di pezzi di Gershwin (il Preludio n. 1 e alcuni brani tratti da Porgy and Bess, tra cui i famosissimi The man I love e Summertime) ci immergiamo - grazie alla voce suadente di Giuseppe Cederna - tra i vicoli di New York, dove a un certo punto irrompe la voce napoletana di Carmine D'Aniello con il suo canto tradizionale a distesa.

Ad.agio, concerti a corpo libero. George Gershwin, la spontaneità e le Villanelle partenopee fra sacro e profano, Auditorium Parco della Musica, 4 giugno 2015
E da lì in poi è un inseguirsi, un intrecciarsi e un rincorrersi di pezzi di Gershwin, di villanelle, di tarantelle e di tammurriate, tanto che a sorpresa a un certo punto si alzano due ballerini - fin lì mescolati tra il pubblico - e cominciano a ballare in mezzo agli spettatori coinvolgendone anche alcuni nel ballo.

Così, nonostante Andrea Apostoli ci abbia ricordato al principio che i concerti Ad.agio non prevedono applausi, essi partono spontanei verso i ballerini, i bravissimi musicisti (lo stesso Andrea Apostoli al flauto, Claudia Gori al pianoforte, Svetlana Norkina al violino, Ivano Fortuna alle percussioni e Carmine D'Aniello alla chitarra battente, oltre che cantante, e l'espressiva soprano Rosita Frisani).

Il pubblico è davvero variegato e devo dire che l'esperienza dei "concerti a corpo libero" mi è sembrata una possibilità straordinaria di partecipazione e di apprendimento anche per chi non ha un'educazione di base alla musica classica, cosa che i concerti tradizionali non offrono, risultando in qualche modo escludenti per chi non ha familiarità con questo mondo. Ed anche il prezzo di questi concerti (12 euro) ne rivela l'intento inclusivo e partecipativo.

L'entusiasmo di Andrea Apostoli fa il resto.

Voto: 4/5


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