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Adam Lanza e la Strage in Connecticut: caso chiuso

Creato il 28 novembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
Adam Lanza

herval \ wikipedia \ CC BY 2.0

Secondo qualcuno non si conoscerà mai la ragione che spinse Adam Lanza a compiere la strage nella scuola elementare di Sandy Hook, in Connecticut. Questo è almeno quanto ipotizzano gli investigatori che hanno guidato le indagini sul massacro di sei adulti e venti bambini. Nella giornata di ieri gli esperti hanno fornito un rapporto lungo 48 pagine, promettendo che in futuro vedrà la luce un dossier ben più voluminoso di quello presente.

Il corposo arsenale in dotazione ad Adam Lanza e la sua abitazione non lasciano dubbi: era un giovane per certo affetto da gravi problemi psichici, sebbene chi ha in seguito indagato abbia detto: «Al momento di aprire il fuoco era cosciente di ciò che faceva». La sua stanza da letto era brutalmente oscurata da sacchi dell’immondizia posti in prossimità delle finestre, mentre le pareti erano del tutto spoglie e gli arredi presenti del tutto spartani. Il guardaroba era pieno di vestiti identici, mentre il computer conservava la vera passione di Adam: il videogame di guerra e «Dance Dance Revolution». Al computer Adam Lanza poteva starci anche più di 10 ore al giorno. Una vera e propria ossessione, potremmo ammettere.

Nel corso delle perquisizioni gli esperti hanno trovato diverso materiale relativo ad altre stragi, in modo particolare su quella di Columbine. Anche questa divenne ben presto un’ossessione, tant’è che iniziò a fare numerose ricerche sui killer, particolarmente intorno a quelli che avevano preso in ostaggio scolaresche.

Sulla memoria del computer, invece, gli agenti non hanno potuto agire, in quanto era stata rimossa dopo l’assassinio della madre Nancy. Diverso materiale pedopornografico è stato invece rinvenuto in casa e pertanto sequestrato dalla polizia che ne ha disposto il sopralluogo. Adam pareva un individuo piuttosto riservato, giacché non permetteva a nessuno di entrare nella sua stanza da letto. Lo infastidivano le feste e i rumori, e pertanto pare che non sopportasse l’idea che si preparasse l’albero di Natale. Tra le sue ossessioni imperava il bisogno di vestirsi sempre uguale, rifuggendo ogni contatto fisico.

Le sue stesse abitudini alimentari avevano qualcosa di insolito. Consumava pochi cibi, ed ognuno veniva rigorosamente servito su un particolare piatto. Sebbene convivessero da sempre, negli ultimi mesi Adam aveva iniziato a comunicare con la madre Nancy attraverso le mail. Col padre invece non parlava più da circa due anni, e così pure col fratello. L’ultima ossessione, quella che potremmo definire «la peggiore», era quella per le armi.

Adam deteneva in casa pistole e fucili: armi comprate dalla madre per appagare i desideri del figlio. In casa gli agenti hanno rinvenuto un vero e proprio arsenale dotato di centinaia di munizioni. Tra le varie ipotesi attualmente al vaglio, si pensa che nell’autunno 2012 lo stato mentale di Adam Lanza si sia ulteriormente deteriorato a seguito dell’idea di partire per proseguire gli studi. La madre, infatti, aveva trovato nello Stato di Washington un’università speciale, ed era in procinto di acquistare un camper per gestire al meglio gli spostamenti. Adam, però, non voleva affatto abbandonare quella casa. Questa sua ossessione, forse, scatenò in lui l’aggressività micidiale che lo portò alla strage di Sandy Hook.


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