Che gli italiani fossero tra i cittadini più tartassati questa è cosa nota, ma che oltre a tasse, imposte, multe, r. c.auto e balzelli di vario tipo dovessero letteralmente subire gli addebiti bancari tra i più cari d’Europa, forse questo era meno risaputo. Diciamo “subire” perché per ogni cittadino nella nostra società è un obbligo pressoché quotidiano intrattenere rapporti bancari di ogni specie, da conti correnti, libretti di deposito, carte di credito, deposito di titoli, e chi più ne ha più ne metta, tant’è che i costi degli addebiti bancari vengono quasi percepiti come delle vere e proprie tasse contro le quali nulla si può fare se non mettersi le mani in tasca, o meglio, nel conto, e pagare.
Secondo alcune indagini effettuare da vari analisti, infatti, le commissioni bancarie ed i costi accessori pesano sempre di più nelle tasche di noi consumatori, sino ad una media di 159 euro all’anno, per quanto ha potuto stimare di recente l’Università Bocconi.
Ed il trend pare in inarrestabile aumento, seppur a volte impercettibilmente mese dopo mese, perché se già l’anno scorso CorrierEconomia in collaborazione con la stessa università milanese aveva rilevato che negli ultimi sette mesi del 2010 il costo medio dei conti correnti era rincarato in media del 3% con punte anche del 6% per i depositi dei pensionati con costi che potevano arrivare a 111,70 per lo stesso anno, adesso si è giunti a poco più di 48 euro in più rispetto all’anno precedente.
Ed allora che fare per tentare di ridurre tali spese se non tutti, specie gli anziani non sono in grado di gestire un conto corrente online decisamente più “economico” di quelli tradizionali?
Al di là della possibilità di eliminare alcune voci di spesa a seconda dei contratti che ciascun consumatore ha stipulato o sta per stipulare, tutte circostanze che riguardano il livello di attenzione del singolo contraente da una parte e la trasparenza dei vari contratti bancari dall’altra, per Giovanni D’Agata componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, sarebbe auspicabile un’indagine coordinata di Antitrust e Banca d’Italia per verificare se livelli così elevati dei costi medi per gli addebiti bancari rispetto al resto dell’UE siano compatibili con un mercato concorrenziale come quello che dovrebbe essere il nostro e che non vi siano distorsioni dovute ad un deficit di concorrenza come sovente accade in molti settori economici del Nostro Paese.
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