[Dal quotidiano L'Unità del 7 agosto 2012, Fabrizio Lorusso] “Silenzio, silenzio: da oggi le amarezze tornano ad essere amare, se n’è andata la gran dama Chavela Várgas”, annunciava domenica la pagina del profilo Twitter della cantante Isabel Várgas, “la sciamana” della musica popolare messicana, come la chiamavano i sacerdoti del popolo indigeno dei huicholes, i custodi millenari del cactus allucinogeno peyote.
È morta a 93 anni per insufficienza cardiaca e respiratoria in un ospedale di Cuernavaca, la città dell’eterna primavera nel cuore del Messico, dopo aver realizzato il suo ultimo desiderio: presentare La luna grande, album dedicato al poeta García Lorca, in Spagna, paese in cui è amatissima, anche grazie alle sue numerose collaborazioni con il regista Pedro Almodóvar.
Isabel, detta affettuosamente Chavela, diceva di non temere la morte che “non dev’essere poi così brutta, anzi può essere bellissima”. Era nata in Costa Rica, ma a soli 14 anni s’era trasferita in Messico per cercare vocazioni e avventure che l’hanno portata a diventare un’icona internazionale con oltre due dozzine di dischi registrati.
Ribelle e carismatica, fu la prima donna a rompere il monopolio maschile nella musica tradizionale messicana, quella ranchera, tipica dei mariachis e dei machos coi baffetti e il sombrero. Cambiò i canoni dell’abbigliamento femminile con i suoi pantaloni e le camicie bianche, capi riservati in scena solo agli uomini.
Amica della fotografa Tina Modotti e di Leon Trotsky, ha rivelato d’aver avuto una relazione truffaldina con la pittrice Frida Kahlo, compagna del muralista Diego Rivera, e nel 2000 ha dichiarato apertamente la sua omosessualità.
La sua voce intensa e penetrante, perfetta per passare nelle cantinas le serate più malinconiche, intrise di lacrime e tequila, ha saputo emergere dalla strada per scalare le vette delle piramidi messicane e guardare il mondo dall’alto.
Uniche le sue interpretazioni di ballate universali come Macorina, canzone rivoluzionaria in tutto il Latino-America, Paloma Negra (“colomba negra”), La Llorona (“la piagnona”) e La Sandunga, riprese recentemente anche dalla famosa cantautrice messicana Lila Downs. Invitata da Salma Hayek, nel 2002 era comparsa nel celebre film Frida di Julie Taymor.
La salutiamo come lei stessa salutò il suo pubblico in Argentina qualche anno fa: “Penso che mi eternizzerò. Passerà il tempo e parleranno di me un pomeriggio a Buenos Aires. Quando comincerà a piovere, gli uscirà una lacrima e sarà una Chavela piccola piccola”.