Addio a Tony Scott

Creato il 20 agosto 2012 da Af68 @AntonioFalcone1

Tony Scott

Tony Scott, regista e produttore cinematografico, fratello del più noto Ridley, è morto suicida, lanciandosi dal ponte Vincent Thomas a San Pedro (Los Angeles). Autore di film d’azione, spesso caratterizzati, in egual misura, da un montaggio frenetico e da un’ immagine complessiva piuttosto patinata, dove l’uso delle luci e dei filtri, per quanto debitore delle precedenti esperienze nel campo della pubblicità, riusciva comunque a dare una forte connotazione alle sue pellicole, Anthony Scott nasce a Stockton-on-Tees, nord Inghilterra, ed il suo esordio cinematografico, come attore, risulta legato proprio al fratello Ridley, recitando, all’età di sedici anni, nel cortometraggio da lui diretto, Boy and Bicycle.

Dopo gli studi al West Hartlepool College of Art e alla Sunderland Art School, frequenta la Royal College of Art, intenzionato a divenire pittore, ma inizia a lavorare nella compagnia del fratello, la RSA (Ridley Scott Associates), che si occupa di pubblicità televisiva, avvicinandosi al grande schermo con realizzazioni come Loving Memory (‘69) e il cortometraggio One of the Missing (‘71), anche se per il vero e proprio debutto come regista “hollywoodiano” occorrerà attendere il 1983, con il controverso horror Miriam si sveglia a mezzanotte, protagonisti Catherine Deneuve e David Bowie, mentre la consacrazione definitiva, sua e del protagonista Tom Cruise, avverrà tre anni più tardi con Top Gun, “una specie di rock’n roll nei cieli”, per dirla con le parole dello stesso autore.

Da qui in poi prende avvio la sua carriera di affermato regista specializzato in blockbusters d’azione, dai risultati altalenanti (Beverly Hills II, ’87, Revenge e Giorni di tuono, ’90, i più interessanti L’ultimo boyscout, ’91 e Una Vita al massimo, True Romance, ‘93, da un’idea di Quentin Tarantino), dimostrandosi anche valente direttore d’attori, facendo risaltare le sfumature psicologiche dei personaggi interpretati, con film come Allarme rosso (Crimson Tide,’95), protagonisti Gene Hackman e Denzel Washington, o il bel thriller Nemico pubblico (Enemy of the State,’98), ancora con Hackman e Will Smith, forse il suo lavoro più riuscito, melange d’intrattenimento ed autorialità.

Tra le ultime realizzazioni giova ricordare Man on fire – Il fuoco della vendetta (2004) con Washington e Christopher Walken, Domino (2006), Déja vu – Corsa contro il tempo (2006), Pelham 1-2-3: ostaggi in metropolitana (2009) e Unstoppable – Fuori Controllo (2010), testimonianza di uno stile sempre più perfezionato e, soprattutto, come detto ad inizio articolo, estremamente caratterizzato, che ha fatto della personalizzazione, lasciando la visionarietà al fratello Ridley, la sua caratteristica vincente.


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