Si è spenta stamane una delle bellezze più sfolgoranti del cinema italiano, nata ad Ancona l'8 novembre 1936. Trasferitasi a Roma con la famiglia a soli quattordici anni viene introdotta nel mondo del cinema da un amico di famiglia, il cantante ed attore Giacomo Rondinella. Virna Lisi diventa una star del genere "strappalacrime" in film dai titoli eloquenti come Ripudiata, Piccola Santa o Vendicata! Il primo film degno di nota è Lo Scapolo di Pietrangeli accanto ad Alberto Sordi.
La notorietà arriva con la tv, con lo sceneggiato rai Ottocento (1959) di Anton Giulio Majano che rievoca gli eventi che portano all'Unità d'Italia e dove la Lisi interpreta la contessa di Castiglione mentre il Carosello della Clorodont di cui è protagonista diventa un tormentone con la frase ancora oggi in voga “con quella bocca può dire ciò che vuole”. L'attrice si sposa nel 1960 con Franco Pesci, scomparso lo scorso anno e intende ritirarsi dalle scene ma anche su consiglio del marito continua una carriera che le riserva grandiosi successi sia in televisione che al cinema, anche a livello internazionale.
Nel 1962 è protagonista dello sceneggiato Rai Una tragedia americana nel ruolo della ricca ereditiera che nella versione cinematografica americana del 1951, Un posto al sole, era stato di Liz Taylor e la sfolgorante bellezza di Virna Lisi non sfugge ad Hollywood che la vuole come risposta alla appena scomparsa Marilyn Monroe, ma l'attrice dopo aver girato nel 1965 Come uccidere vostra moglie, accanto a Jack Lemmon per la regia di Richard Quine, non si piega al ruolo di svampita e rifiuta anche il ruolo di Barbarella dopo aver rifiutato di essere la bond-girl di 007, dalla Russia con amore nel 1963.
In Italia nel 1966 gira il film che la consacra alla storia del cinema, Signore&Signori; di Pietro Germi, grazie alla parte della bella cassiera Milena che vorrebbe rifarsi una vita con il ragioniere oppresso dalla moglie ma il perbenismo della comunità impedisce il coronamento del nuovo sogno d'amore.
Da quel momento Virna Lisi gira almeno un film all'anno, pellicole dagli esiti diversi, a volte anche ingiustamente dimenticati come Roma Bene di Lizzani (1971).
Il film che amo di più dell'attrice è La Cicala del 1980 di Alberto Lattuada dove il ritorno della figlia adolescente turba il mondo che gira attorno a Milva Malinverni, ex prostituta e ora proprietara di un motel per camionisti. Il ruolo di Milva vale all'attrice un David di Donatello e una Grolla d'oro come miglior attrice; il ruolo di donna matura ancora piacente le viene definitivamente cucito addosso da Sapore di Mare (1983), la celeberrima commedia nostalgica di Carlo Vanzina in cui la bella Adriana Balestra fa perdere la testa al figlio di una coppia di amici, Gianni, facendogli scordare la bellissima fidanzatina interpretata da Isabella Ferrari.
Dagli anni '90 Virna Lisi dirada le apparizioni cinematografiche per dedicarsi principalmente alla televisione diventando una star indiscussa soprattutto delle fiction di Mediaset con progetti in realizzazione anche in questo periodo, anche al cinema la rivedremo presto in Latin Lover di Cristina Comencini.