Sto tergiversando da due giorni, sto scrivendo di tutto, dalle divertenti situazioni marine alle tragiche e assurde situazioni italiane per non parlare di una cosa che da due giorni mi sta sullo stomaco.
Ciò che mi sta sul gozzo non è particolarmente importante, non interessa la nazione, non crea problemi, nè disoccupazione e tanto meno buchi nel bilancio statale.
Eppure, eppure…
Ieri mattina, leggendo il giornale, mentre facevo colazione ho letto sul quotidiano la notizia che sapevo già sarebbe arrivata, me la aspettavo da una settimana, ma trovarmela scritta nero su bianco mi ha fatto male all’anima.
E non mi vergogno di dire che, mentre leggevo l’articolo, mi è scesa una lacrima nascosta dagli occhiali neri.
Mi è tornata in mente la mia giovinezza, mi è tornata in mente la spensieratezza degli anni, mi sono tornati in mente gli attimi con mia figlia al seno, mi sono tornate in mente le notti passate in sacco a pelo a ridere e scherzare.
Mi sono tornate in mente le migliaia di chilometri con tutti i mezzi possibili ed immaginabili purchè muniti di quattro ruote ed un volante.
Mi sono tornate in mente tutti i posti che ho visto nelle calure primaverili spagnole, nei gelidi inverni sovietici, nelle montagne francesi, nelle scintillanti capitali europee, negli sperduti paesini dei Pirenei, nella dura realtà basca, nella densa paura di Tel Aviv.
Mi sono tornati in mente i giorni bui, di rabbia e di magone ingoiati come rospi che andavano di traverso.
Mi sono tornati in mente i visi, le lacrime, le urla e gli abbracci di tanta gente, di tante anime.
Mi sono tornate in mente le ferite sanguinanti di Gary, le sue canzoni assurde che facevano sorridere, le sue mani grandi ed il suo sorriso dolce unito ad il ghigno feroce di quando subiva un’ingiustizia.
Mi sono tornate in mente le parole di Teo, quelle scuse sussurate a tutti noi con l’umiltà di un dolore non dovuto, i suoi tuffi per recuperare ciò che era irrimediabilmente perso.
Mi è tornato in mente l’arrivo di uno sceicco abbronzato che mi ha portato, per un po’ di tempo, la speranza, la gioia, l’illusione, l’emozione dell’arrivo per poi andarsene correndo dietro ad un’altra odalisca.
Ma gli amori, a volte, se ne vanno anche quando hai cercato di tenerli stretti fino a farti male le braccia, se ne vanno anche quando li hai pagati fino all’ultimo, se ne vanno anche quando gli hai urlato di restare.
Non so se questo mio amore tornerà mai, dovesse tornare non sarà più quello di una volta, non avrà mai più il volto antico ed orgoglioso, non avrà mai più lo spirito indomito e battagliero, non avrà mai più le ferite delle battaglie, non avrà mai più il sapore della sfida contro il destino ed il mondo
Addio a Gary, a Teo, a Leon, ad Andrea, a Giacomo, a Vincenzo e a tutti quelli che insieme a me hanno gioito, pianto, urlato, bestemmiato e tanto, tanto, amato.
Addio F.
(se non avete capito a chi sto dicendo addio, quale amore mi ha lasciato, potete andare a vedere qui e qui)