Adèle e l’enigma del faraone

Già il trailer mi aveva incuriosito non poco. Così, qualche giorno fa sono andato al cinema con la mia dolce metà a guardare Adèle e l’enigma del faraone (Les Aventures extraordinaires d’Adèle Blanc-Sec), l’ultimo film del poliedrico regista francese Luc Besson tratto dalla serie a fumetti Le straordinarie avventure di Adèle Blanc-Sec, ideata sul finire degli anni Settanta da Jacques Tardi.

Il commento a questo film sarà breve, perché in realtà credo che debba essere visto e goduto senza anticipazioni, spoiler o giudizi che possano contaminare la visione. Tuttavia, qualcosa ve la devo pur dire, altrimenti che cosa lo scrivo a fare questo post?

Adèle (interpretata da Louise Bourgoin)è una giornalista nella Francia di inizio ’900, scrittrice di romanzi e donna decisamente anticonformista (per lo meno per i canoni del tempo). L’avventura ha inizio quando la vulcanica Adéle, contravvenendo alle richieste del suo editore, si reca in Egitto alla ricerca della mummia del medico personale di Ramses II. Di lì in avanti è tutto un susseguirsi di rocambolesche vicende, tra mummie, scienziati dai poteri stregoneschi e poliziotti dallo scarso acume e dal temperamento che ricorda molto da vicino l’ispettore Clouseau.

Nel complesso è un film godibile, ricco di ironia e non banale, dentro cui si respira a pieni polmoni lo spirito dell’epoca in cui è ambientato.

Una pellicola leggera che avvolge in un ora e mezzo di relax, e di certo migliore di molto intrattenimento spicciolo che viene propinato ultimamente e spacciato impunemente per commedia.

Un film che consiglio caldamente di vedere. Unico neo, forse, la poca attenzione riservata ad alcuni effetti speciali che lasciavano un po’ a desiderare, pecca poco giustificabile visti gli standard di produzione attuali.