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“ADHD a scuola” di AA.VV.

Creato il 27 marzo 2013 da Sulromanzo

“ADHD a scuola” di AA.VV.Il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR) ha indicato in una serie di circolari le modalità di comportamento da tenere per una corretta integrazione scolastica dei bambini con ADHD.

 

Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività, ADHD, è uno dei maggiori problemi di disordine mentale che si sviluppa nei bambini in età scolare. A descriverne i sintomi fu per la prima volta nel 1902 il dott. Sir George Frederic Still che indicava nei bambini esaminati la mancanza di autocontrollo, la vivacità e l’aggressività.

“ADHD a scuola. Strategie efficaci per gli insegnanti” edito da Edizioni Erickson è il perfetto manuale per conoscere ed approfondire le caratteristiche del disturbo.

Il testo è suddiviso in quattro macrosezioni:

 

I) Conoscere, osservare e valutare

II) Programmare e agire

III) Riflettere e comprendere

IV) Allearsi e condividere

 

La lettura del manuale è facilitata dall'inserimento all’inizio di ogni capitolo di una linea temporale sequenziale, attraverso cui sono illustrate le fasi di lavoro esposte e una mappa concettuale che illustra in modo schematico il contenuto. Il lettore, inoltre, può trovare interviste a esperti ed esempi di casi relativi a bambini e ragazzi che presentano il disturbo.

A conclusione di ogni capitolo, un box sintesi per consultare in modo rapido ciò che è stato analizzato.

 

I bambini e gli adolescenti ADHD vengono spesso trattati dagli insegnanti con modalità differenti rispetto agli altri alunni. Evidenziare la diversità all'interno del contesto scolastico risulta inefficace ed è causa di un accrescimento del disagio.

Fondamentale è diagnosticare preventivamente tale malessere per poter così trovare delle soluzioni adeguate che possano far recuperare all'alunno la giusta motivazione per comportamenti positivi.

 

I sintomi dell'ADHD possono essere confusi con quelli di altre patologie, quali normali forme di iperattività, disturbi d'ansia, disturbi dell'umore, disturbi specifici dell'apprendimento (DSA).

All'interno del testo sono inserite precise tabelle che indicano sintomi e criteri diagnostici.

La scuola, in collaborazione con la famiglia, gli psicologi e i servizi sociali, gioca un ruolo chiave, in quanto risulta essere il luogo entro cui gli alunni ADHD possono trovare una cura. Per tale motivo il manuale, oltre a fornire approfondimenti con esempi di casi-tipo o consigli dai maggiori esperti del settore, è corredato da quiz di autovalutazione ed esempi di azione necessari all'insegnante in ogni momento.

 

“ADHD a scuola” di AA.VV.
Il secondo capitolo risulta di grande aiuto per i docenti.

Durante l'orario scolastico ogni momento è di fondamentale importanza per una perfetta gestione dei casi di ADHD. Per tale motivo anche nelle situazioni di transizione, quali l'intervallo, il cambio di aula, l'inizio e la fine della lezione e il momento dedicato alla mensa sono di estrema importanza. Infatti, essendo in alcuni casi gli alunni con tale disagio emarginati dagli altri compagni, tali momenti sono vantaggiosi per ottimizzare le risorse dell'intero gruppo.

Vengono forniti suggerimenti all'insegnante sulle modalità attraverso cui impostare la lezione che si rivelano di grande aiuto per gestire non solo gli alunni ADHD, ma anche l'intera classe.

Una delle principali caratteristiche del bambino o ragazzo ADHD è infatti la difficoltà nei rapporti interpersonali, in particolar modo con i coetanei, a causa dell'irruenza o della scarsa autostima. Diventa necessario quindi utilizzare da parte del docente strumenti validi per potenziare la considerazione di sé al fine di un migliore autocontrollo e una corretta integrazione sociale.

 

A volte la comunicazione tra scuola e famiglia non risulta efficace: i genitori si sentono sotto accusa dagli insegnanti e difendono il figlio giustificando alcuni comportamenti come normale vivacità che si manifesta anche in ambienti extrascolastici. I docenti da parte loro tendono ad accusare i genitori di non fornire al figlio una corretta educazione, non comprendendo la giusta causa del fenomeno.

Per creare dunque un clima favorevole, il testo ci informa come siano necessarie le cosiddette “note di merito”, ossia delle formulazioni scritte di gratificazioni per evidenziare un corretto comportamento dell'alunno.

Compito della scuola non deve perciò essere quello di ipotizzare le cause di tali manifestazioni, ma dev'essere quello di ricercare strumenti adeguati al fine di recuperare la motivazione degli alunni ADHD.

Uno strumento molto valido ed efficace per chi come gli insegnanti devono gestire, all'interno di una classe, alunni con il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività.

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