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Adriano e le Storie Tese

Creato il 23 gennaio 2011 da Jkant
Adriano e le Storie Tese
La prima rock star della storia fu Adriano Banchieri, nato il 3 settembre 1568, 400 anni prima del White Album.
Come molti colleghi della storia del rock, si cambiò nome, da Tommaso a Adriano, fu conosciuto con svariati fantasiosi soprannomi, tipo Attabalibba dal Perù e il Dissonante, e fece numerosi proseliti, fondando l'Accademia de' Floridi nel 1615.
Nella sua produzione profana, madrigali dialogici componenti commedie madrigalistiche, il senso di divertimento, il sarcasmo, la parodia spiazzante, sprezzante e intelligente fanno tutt'uno con delle incredibili prodezze tecniche da sommo virtuoso delle note, proprio come Zappa.
Spettacolari sin dai titoli alcuni numeri: Il Zabaione Musicale, inventione boschereccia (1603), contenente il madrigale Gioco della passerina, La barca di Venezia per Padova (1605), i Trattenimenti in villa (1630).
Ne La Pazzia Senile (1598) il dottor Gratiano canta in polifonia una memorabile parodia di uno dei più celebri madrigali del serissimo Palestrina. L'aulico "Vestiva i colli e le campagne intorno (/ La primavera di novelli amori)" diventa il geniale "Rostiva i polli e le castagne al forno".
Ma il capolavoro dell'umorismo di Attabalibba è contenuto nell'attualissimo Il festino della sera del Giovedì Grasso (1608). Trattasi del magistrale Contrappunto bestiale alla mente, che parodizza l'antica consuetudine di improvvisare (alla mente) contrappunti sopra un canto fermo del basso. "Un cane, un cucco, un gatto, un chiù per spasso / Fan contrappunto a mente sopra un basso". Avanguardia.
In definitiva un bel calcio nel culo al petrarchismo aulico e cortigiano del madrigale che dominava incontrastato il Cinquecento.
Come non pensare alle parodie quasi alla mente degli Elii, in particolare ai capolavori Bunga Bunga e Orgia.
Il Dissonante fu tra i primi (se non il primo) a introdurre importantissime e feconde novità nella tecnica musicale: la stanghetta di battuta, la numerazione del basso continuo e i segni dinamici (piano e forte). Infine fu anche scrittore: sua la novella Cacasenno, continuazione del Bertoldo e del Bertoldino di Croce.

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