Da quando è passato al professionismo, Adriano Malori è stato considerato come l’uomo che potesse cambiare il destino dell’Italia nelle prove a cronometro, per le quali è naturalmente predisposto. Eppure, in questi 3 anni, il bottino non è sembrato all’altezza.
Due sole vittorie, entrambe nel 2011 e naturalmente in due prove contro il tempo, non sembrano rispecchiare le possibilità del corridore italiano. Malori, infatti, ha più volte dimostrato le sue capacità, ma senza riuscire a metterle veramente in pratica. Al Tour del France del 2011 ha fatto intendere di avere i numeri per poter competere anche con i migliori, ma fino ad ora ha faticato ad emergere anche solo a livello nazionale. Nell’ultima stagione, infatti, gli è sfuggita anche la maglia di campione nazionale a cronometro e anche al Giro d’Italia è stato preceduto, nelle cronomentro, sia da Marco Pinotti che da Manuele Boaro. Proprio quest’ultimo, giovanissimo, sembra avere una parabola ascendente che potrebbe portarlo a superare l’emiliano.
Malori, purtroppo, difficilmente potrà imporsi in competizioni diverse dalle cronometro. Potrebbe ottenere il successo in qualche tappa, oppure nelle brevi corse a tappe senza troppe difficoltà altimetriche e in cui può fare la differenza nel tic-tac. Da queste deve passare il salto di qualità per Adriano. Il decimo posto conquistato agli ultimi Campionati del Mondo, anche se erano assenti molti big, può essere un buon punto da cui ripartire per aspirare ad arrivare al livello dei migliori al mondo. Certamente non sarà facile, ma Malori ha dimostrato di avere il talento per poterlo fare. L’anno prossimo, in cui correrà sempre con la Lampre, sarebbe lecito aspettarsi qualche affermazione in più nelle cronometro e quantomeno una seconda vittoria ai campionati nazionali.
FOTO: Press RCS Sport / Daniele Badolato / Lapresse
OA | Gianluca Santo