Altre argomentazioni sono che, secondo i Russi, l’aereo avrebbe deviato dalla rotta prevista e che i satelliti americani, che hanno ripreso il momento dell’abbattimento da parte di un missile partito dal territorio controllato dai separatisti, presenterebbero in realtà una fascia di errore di rilevamento di svariati chilometri, che inficerebbe la loro credibilità, come ha affermato il direttore della rivista russa «национальная оборона» («Difesa nazionale»), esperto di tecnica militare, intervistato durante il notiziario del canale TV Rossia24.
Nessuna commissione tecnica internazionale ha sinora potuto concretamente operare sul teatro del disastro. I dirigenti dell’autoproclamata “Repubblica popolare di Donetsk” hanno consentito l’accesso unicamente ad alcuni osservatori OSCE, che non sono una commissione tecnica, a differenza di quanto afferma il citato canale televisivo, ma osservatori di natura politica. l’OSCE comunica, da parte sua, che i suoi osservatori hanno potuto trattenersi sul posto per brevissimo tempo e sono stati accolti da esponenti della “Repubblica” medesima ubriachi e scontrosi (fonte: comunicato stampa >sito OSCE). Le immagini girate dalle TV russe mostrano uomini privi di ogni attrezzatura che imballano i cadaveri delle vittime in sacchi neri, li spostano o li accumulano su vecchi camion, senza dire dove e se vengano trasportati. Non si hanno notizie delle scatole nere dell’aereo e di altri elementi che potrebbero servire a ricostruire scientificamente la dinamica dell’abbattimento.
Oltre ai resti dell’aereo, nella zona del disastro vi sono i cadaveri di 300 persone di 11 nazionalità. Tutto il mondo sa benissimo che se c’è un Paese della Terra in grado di influire su ciò che sta accadendo in quell’area, tale Paese è la Russia, che cade sotto crescente pressione diplomatica. Estremamente decise sono state le richieste di chiarimenti rivolte alla Russia prima dall’Australia, poi della Malaysia e, ieri, dell’Olanda, che conta il maggior numero di vittime. Dai media governativi di Mosca, queste richieste non sono state riprese, sono state riportate parzialmente o con toni ironici. In generale, i media mostrano una grandissima abilità nel confezionare i notiziari in modo mirato. Non sempre i lettori si lasciano blandire, però: il giorno del disastro, il giornale russo online Gazeta.ru, travolto dai commenti irati dei lettori, è stato costretto a chiedere scusa per aver attribuito direttamente la responsabilità dell’abbattimento all’Ucraina.
Sul terreno, intanto, nulla si muove. L’Ucraina, visibilmente, non controlla più in quelle zone neppure le forze di polizia e di protezione civile, anche se queste indossano divise ucraine, come mostrano le telecamere. L’autoproclamata “Repubblica popolare di Donetsk” non dispone dei mezzi tecnici e umani per un adeguato trattamento delle conseguenze della tragedia. Se, come si teme, i suoi responsabili stanno alterando le prove dell’abbattimento dell’aereo, lo stanno facendo con il decisivo supporto logistico di qualche ente o Stato loro sodale.
La Russia sta agendo sin dall’inizio della crisi ucraina fuori dal quadro del diritto internazionale, ma il Presidente russo Vladimir Putin non è uno sprovveduto: sa che la vicenda dell’aereo Malaysian lo espone all’indignazione del mondo, non solo per gli aspetti tecnici, ma anche per l’insensibilità verso i resti delle vittime. La rabbia delle loro famiglie e dei Governi dei rispettivi Paesi sta montando. Se, nonostante ciò, la situazione non si sblocca, vi sono due possibilità. La prima è che la verità sull’abbattimento dell’aereo sia talmente imbarazzante per la Russia, da farle preferire di subire la riprovazione per lasciar decomporre al sole di luglio 300 cadaveri d’innocenti. L’altra ipotesi, se possibile ancora peggiore, è che vi siano parti di amministrazione o dell’esercito di Mosca che collaborano con i separatisti ucraini così strettamente da essere difficilmente controllabili persino da parte del loro Presidente. Le prossime ore diranno di più. La Russia è un grande Paese: non merita questo ruolo.
©2014 | >Luca Lovisolo
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