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“Affaire arbitrale”: il metodo (superare la moviola, partendo dalla moviola)

Creato il 30 aprile 2014 da Tifoso Bilanciato @TifBilanciato

Tutte le indagini che aspirano ad essere “scientifiche” hanno bisogno di un metodo, e noi non facciamo eccezione (se non avete letto o non vi ricordate il primo post, (ri)leggetelo, perché il metodo deriva proprio dalle critiche mosse alle tradizionali classifiche alla moviola, contenute in quel post).

Il primo problema affrontato è “la scelta degli episodi”.

Teoricamente, l'ideale sarebbe riguardarsi con calma tutte le partite, censire gli episodi e farne la moviola: semplicemente impossibile, sia perché non disponiamo delle immagini, sia perché non ne avremmo il tempo. Si è così deciso di demandare la selezione dei “casi” alla moviola della Gazzetta dello Sport, in quanto primo quotidiano nazionale sportivo per tiratura, e verificarli, confrontarli, integrarli con le immagini della trasmissione “La moviola è uguale per tutti”, in onda su MediasetPremium. Solo in casi eccezionali (irreperibilità delle fonti principalmente) si è fatto ricorso ad altre quotidiani on line, espressamente indicati di volta in volta.

Si è deciso di non allargare ulteriormente le fonti di ricerca perché il problema che si presentava era quello di una ridondanza di episodi difficilmente gestibile: infatti capitava molto spesso che un episodio fosse censito solo da un giornale e da nessun altro e che altrettanto spesso (praticamente sempre) allo stesso episodio fossero date molteplici interpretazioni, tra loro contrastanti.

Limitare le fonti a “due” permette da un lato di ridurre le interpretazioni, dall'altro di avere comunque un confronto di opinioni, infine di “perdersi per strada” solo pochi e marginali episodi: quelli principali ci sono tutti. In caso di interpretazioni opposte, qualora anche le immagini non consentano con ragionevole certezza di far luce completa sull'episodio, prevale l'opinione della Gazzetta dello Sport.

Una volta risolto il primo problema legato alla scelta degli episodi, si è passati al secondo: come catalogare tra loro episodi differenti (rigore ed espulsione ad esempio), di diversa gravità (un ammonizione o un'espulsione), avvenuti in momenti e situazioni diverse della gara?

Intuitivamente, restare in 10 al primo minuto della gara è peggio che al 90'; la mancata concessione di un calcio di rigore al 10' del primo tempo non è come subire il gol irregolare del pareggio al 93', e così via.

I parametri che si è deciso quindi di prendere in considerazione sono i seguenti:

  • punteggio della gara nel momento in cui si è verificato l'errore arbitrale (un risultato di fatto già acquisito mitiga l'impatto dell'errore sulla partita);
  • minuto della gara nel momento in cui si è verificato l'errore arbitrale (un errore nei primi minuti lascia ancora tutto aperto; nei minuti finali è irrimediabile);
  • errore a favore, errore contro; in questo modo, lo stesso errore avrà un “peso” diverso per chi se ne avvantaggia e per chi lo subisce (il rigore ingiusto che procura il vantaggio “vale” la vittoria, mentre all'avversario “costa” il pareggio)

Questi parametri sono stati riassunti in una serie di tabelle (le cd “matrici”) e ad ogni incrocio “minuto/punteggio/episodio” corrisponde un valore, positivo o negativo a seconda se l'episodio è “a favore” o “contro”.

Il metodo, in estrema sintesi, risulta quindi essere questo: (1) la Gazzetta dello Sport censisce gli episodi (2) le immagini de “La moviola è uguale per tutti” a MediasetPremium fanno da “prova del nove” (3) nel caso il dubbio permanga e le immagini non bastino a dirimerlo, decide la Gazzetta (4) l'episodio viene catalogato secondo le matrici “tipo di episodio/minuto/punteggio – tabelle pro/contro” (5) all'errore arbitrale viene assegnato un “valore” di bonus/malus a seconda della gravità; dove per “grave” non si intende un giudizio di merito sull'operato dell'arbitro (una svista “clamorosa” o “un fuorigioco di pochissimi centimetri” ad esempio) ma una considerazione sull'impatto più o meno grave che quell'episodio avrebbe avuto/ha avuto sul dispiegarsi della gara.

Come si vede, questo procedimento è assolutamente indipendente dal risultato della gara; permette di catalogare tutti gli episodi e di renderli in qualche modo comparabili; permette di valutarne ex post l'impatto sulla partita, che invece ha avuto uno svolgimento “normale”; considera tutti gli episodi, non solo i rigori ed i gol da annullare; è indifferente al fatto che un rigore può anche essere sbagliato, perché l'errore è nell'attimo della “concessione del rigore”, non dopo; last but not least, è largamente indipendente da “chi” cataloga gli episodi: seguendo questi parametri, chiunque arriverebbe alle stesse conclusioni (con l'eccezione di pochissimi episodi: quelli talmente controversi che neanche la moviola è riuscita a fornirne un'interpretazione univoca).

Come si vede, un procedimento in larghissima parte indipendente dalle pulsioni del tifo, che naturalmente albergano in tutti noi.

Il risultato di questo processo di catalogazione ed archiviazione è una complessa banca dati che raccoglie gli errori per tipo e per numero, in quali momenti della partita sono avvenuti, quali arbitri li hanno commessi, contro chi ed a favore di chi, se hanno avuto impatto sulla gara, se impattano sulla classifica e, partendo dal dato grezzo dell'errore in sé, è praticamente possibile produrre una serie di analisi molto dettagliate, di cui vedete una sintesi ed un'anticipazione nei post riferiti alle singole giornate di campionato.


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