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affiorare e annegare

Creato il 09 maggio 2015 da Odio_via_col_vento

affiorare e annegare

Eric Zener, Water

Dallo stagno dei ricordi emergono nomi e parole di amici scomparsi.
Frammenti di blog.
Conversazioni che spariscono. Anni che si sommano agli anni, passaggi rapidi, qualche nome.
Per altri sono state amicizie, anche lunghe, ma tutte, forse, connotate da quella indeterminatezza e incertezza data dal mezzo stesso, dall'essersi conosciuti da estranei, da lontani, da immaginati: chissà.

Altri scompaiono, si rarefanno, non scrivono.
Resta l'attesa, frequentazioni interrotte, qualche messaggio: tornerà?

Eppure amavo questo mondo dei blog, mi piaceva.
Non mi rassegno che muoia sommerso dall'incombere di qualcosa ancora più effimero, dai messaggi istantanei, dalle foto-non foto, dalle notizie flash (spesso false), dalle strane frequentazioni dei social.

Sì, davvero: tutto è immagine, tutto è apparire, tutto è rapido.
Va a finire che anche questa specie di scrittura e di lettura, questa comunicazione per parole e riflessioni, sembra sovradimensionata, è troppo.
"Non ho tempo, non ho idee, ho altro da fare", dicono.
Spesso questo "altro" è un niente assoluto. Il "niente-Facebook", lo chiamo io.
E forse ci si vergogna del niente in cui galleggia il nostro pensiero che non è più tale. Ci si vergogna, ma si annega in questo niente, ci lasciamo sommergere.

  


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