Battuta d’arresto per l’emendamento al Decreto Casa in merito agli sgravi IRPEF sugli affitti per le coppie in difficoltà economica (ovvero a basso reddito).
Lo stop è giunto al termine della scorsa settimana (insieme ad un altro contrordine, quello relativo al vincolo di spesa per gli arredi per ciò che riguarda il Bonus Mobili), a causa dei maggiori oneri che la misura comporterebbe una volta entrata in vigore.
Un leitmotiv che si sente spesso ripetere in merito a questa tipologia di provvedimenti: il problema delle coperture è con tutta evidenza uno spettro che aleggia minaccioso, soprattutto in tempi di “spending review”, e non rende semplice il percorso di approvazione degli emendamenti (in questo caso alla commissione Bilancio al Senato).
Quella degli sconti IRPEF per gli inquilini a basso reddito che spendono per l’affitto una cifra superiore al 14% dei propri guadagni era una proposta proveniente da Sel: un emendamento per il momento abortito sul nascere. Intanto i lavori al Senato attorno al Decreto Casa, ricominceranno nella giornata di domani (con le repliche dei relatori e del Governo, seguite dalle procedure di votazione), in una settimana che si preannuncia decisiva per la conformazione definitiva dell’importante provvedimento.
Tra le altre misure che hanno ricevuto il nulla osta la settimana scorsa non può non essere citata la cedolare secca al 10% per canoni concordati estesa anche ai Comuni che anno subito calamità naturali, oltre al blocco dell’allaccio di gas, luce e acqua per coloro che occupano abusivamente le case (per approfondire questa notizia leggi Decreto Casa: giro di vite sull’occupazione abusiva alloggi sul portale Ediliziaurbanistica.it).