Il consigliere d’opposizione Giuseppe Mametti (Pd) sottolinea come il sindaco Giuseppe Monfrini (Pdl) non esprima mai “un parere politico, dichiarando il proprio pensiero, autorevole perché si tratta di un sindaco. Io probabilmente non sarò d’accordo, ma perché lui non manifesta mai ciò che pensa? Perché non ci dice che cosa pensa? E’ suo diritto ma da un sindaco mi aspetto anche un riflessione, un commento, che naturalmente va rispettato per quanto possa essere poi criticato”. Culture che non s’incontrano proprio, quella dell’ex sindacalista Mametti e del sindaco Monfrini, un esponente della media borghesia.
Sinceramente però anche altri cittadini, di sinistra e di destra o d’altra opinione, vorrebbero sapere come la pensa Monfrini, al di là delle battute di risposta alla dialettica politica che si sviluppa dopo l’intervento di un tecnico, ad esempio lo stesso Fabrizio Cremaschini, che in consiglio comunale si presenta, si spiega e difende con animosità caratteriale ma anche con una certa simpatia, per quanto poi lo si critichi, le decisioni dell’ex Aspm. Nemmeno in questi caso Giuseppe Monfrini si esprime. Perché mai? Lo stesso Giorgio Armelloni, sindaco nella precedente consiliatura, parlava assai poco e non prendeva posizione, tenendosi fuori dalle parti. Ma il gusto del dibattito deve morire così? Soprattutto quando un piano industriale come quello dell’ex Aspm fa venire dubbi su dubbi sulla tenuta dell’azienda? Occorrono garanzie, risposte diverse, non buoni proponimenti e rassicurazioni ma documenti che parlino chiaro.
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