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Affrontare il dolore della malattia: lettera di un figlio al padre

Da Elisabettaricco

Affrontare il dolore della malattia: lettera di un figlio al padreAffrontare il dolore della malattia: lettera di un figlio ad un padre

Più che mai ora, mi avvicino a te. E sembra strano che la causa della nostra unione, sia una malattia tremenda. La mia unica recriminazione, non è quella di non averti amato abbastanza, anzi ti ho amato fin dal primo giorno in cui mi hai preso in braccio; la mia unica recriminazione è quella di non averti mai capito abbastanza, fino ad oggi che la sofferenza ci ha unito come mai siamo stati.
Dicono che sono le solite evoluzioni dell’istinto umano e della crescita, che ti portano ad odiare le autorità, le regole, le imposizioni e io certo non facevo eccezione alla regola, facevo tutto quello che più ti infastidiva e mi piaceva essere ciò che tu mi insegnavi a “non essere”.

E quanti scontri, litigate e incomprensioni.

Ora che sono cresciuto e ho imparato a camminare da solo, ora che la vita mi ha sbattuto in faccia la sua crudeltà, capisco che uomo eccezionale tu sia e quanta forza tu ci stia mettendo per superare tutto e ritornare padre. Mi rendo conto che un uomo che affronta la sua malattia nella piena dignità e nella voglia di lottare fino in fondo, sia l’esempio di vita più autorevole che tu mi possa regalare.
Ed è per questo che voglio dirti, che nonostante la debolezza, la fatica, la sofferenza, tu sei ancora padre, sei ancora in grado di insegnarmi a essere forte, consapevole e tenace, ad essere un uomo “guerriero”.
Il tuo ruolo, è sempre quello, fermo davanti ai miei occhi e nulla è cambiato. Non ti sentire inutile, debole e affranto, perché è proprio dalla tua stanchezza che vedo la tua forza, che vivo la tua voglia di scardinare tutto, di combattere e tornare a prenderti ciò che ti appartiene.

E non sai quanto è meraviglioso essere tuo figlio. E non smetterò mai di dirtelo, e lo farò anche per tutte quelle volte, che i miei egoismi mi hanno impedito di farlo. Per orgoglio, per vergogna, o forse perché non capivo di quanto fossi grande, fino ad oggi.

Ce la faremo, papà! Perché ce l’abbiamo sempre fatta, insieme!

Potete capire quale possa essere stata la mia emozione quando ho ricevuto pochi minuti fa questa lettera di un lettore… grazie di cuore e in bocca al lupo


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