Questa presentazione richiede JavaScript.
Un’operazione congiunta, condotta dall’Esercito afgano, da forze di polizia locali e militari italiani, ha consentito di arrestare 17 “insurgents” e ritrovare un deposito di armi.
Numerosi arresti e un deposito clandestino di armi sequestrato. È il bilancio dell’operazione “Upper Hand” che ha portato oltre alla cattura e all’arresto da parte delle forze di sicurezza afgane di 17 sospetti “insurgents”, anche al rinvenimento di un “cache” contenente una consistente quantità di granate, bombe a mano, proiettili per armi portatili, radio e apparati trasmittenti vari.
L’operazione è stata condotta dal Combined Team West, composto dalla 1^ Brigata dell’Esercito afgano (Afghan National Army – ANA), dalle Forze di polizia locali e da Unità del Regional Command West (RC- West) a guida Brigata “Sassari”. Il luogo di conduzione delle attività è situato nel settore Nord dell’area di responsabilità italiana, ai confini con il Turkmenistan nel distretto di Tora Ghundey.
I risultati sono stati conseguiti nelle prime quattro giornate dell’operazione, svolta con il contributo dell’Operational Mentor Liason Team (OMLT), delle Forze per operazioni speciali, di alcuni elicotteri e di assetti per l’osservazione e l’acquisizione degli obiettivi.
L’Operational Mentor Liason Team (OMLT) italiano è un’iniziativa NATO – ISAF (International Security Assistance Force) che ha il compito di preparare, istruire e indirizzare le unità afgane, ai vari livelli, consigliando e supportando i Comandanti durante le fasi di pianificazione e di condotta delle operazioni.