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Aforismi di Voltaire

Creato il 31 luglio 2012 da Mente Libera

Aforismi di Voltaire

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Il dubbio non è piacevole, ma la certezza è ridicola. Soltanto gl’imbecilli sono sicuri di ciò che dicono.

Bisogna essere dei grandi ignoranti per rispondere a tutto quello che ci viene chiesto.

La più coraggiosa decisione che prendi ogni giorno è di essere di buon umore.

Gli uomini sono come gli animali: i grossi mangiano i piccoli e i piccoli li pungono.

   Entrate nella Borsa di Londra [...] Lì l’ebreo, il maomettano e il cristiano si trattano reciprocamente come se fossero della stessa religione, e chiamano infedeli solo quelli che fanno bancarotta.

Le streghe hanno smesso di esistere quando noi abbiamo smesso di bruciarle.

Per ciò che concerne i princìpi primi, siamo tutti nella stessa ignoranza in cui eravamo nella culla.

Quando la verità è evidente, è impossibile che sorgano partiti e fazioni. Mai s’è disputato se a mezzogiorno sia giorno o notte.

Ho interrogato la mia ragione; le ho domandato che cosa essa sia: questa domanda l’ha sempre confusa.

Bisogna aver rinunciato al buon senso per non convenire che non conosciamo nulla se non attraverso l’esperienza.

Siamo tutti fatti di debolezza e di errori; perdoniamoci reciprocamente le nostre sciocchezze: è la prima legge di natura.

L’orgoglio dei piccoli consiste nel parlare sempre di sé, quello dei grandi nel non parlarne mai.

Quando colui che ascolta non capisce colui che parla e colui che parla non sa cosa stia dicendo: questa è filosofia.

Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo.

Chi sei? Da dove vieni? Che fai? Che diverrai? Sono domande che si devono porre a tutte le creature dell’universo, a cui però nessuna risponde.

Non è il momento di farsi nuovi nemici. (nel letto di morte, all’esortazione di un prete a rinunciare al diavolo e tornare a Dio)

Non parlerei tanto di me se ci fosse qualcun altro che conoscessi egualmente bene.

Gli uomini discutono, la natura agisce.

Dio ci ha dato la vita, tocca a noi darci la bella vita.

Ogni uomo è colpevole di tutto il bene che non ha fatto.

Per la maggior parte delle persone correggersi vuol dire cambiare i propri difetti.

Dio è un commediante che recita per un pubblico troppo spaventato per ridere.

Quegli stolti preferivano essere in disaccordo col Sole piuttosto che trovarsi d’accordo col Papa!

Ogni volta che un evento importante, una rivoluzione o una calamità volge a profitto della chiesa, è sempre identificata con la Mano di Dio.

[La teologia è] una collezione di risposte incomprensibili a domande senza senso.

La gente cerca la felicità come un ubriaco cerca casa sua: non riesce a trovarla ma sa che esiste.

La storia è una burla che i vivi giocano ai morti

Coloro che riescono a farti credere delle assurdità, possono farti commettere delle atrocità.

Il segreto per annoiare sta nel dire tutto

Ama la verità, ma perdona l’errore.

La pace è preferibile alla verità.

Che cos’è la politica se non l’arte di mentire a proposito?

Se Dio non esistesse bisognerebbe inventarlo.

La religione esiste da quando il primo ipocrita ha incontrato il primo imbecille

L’arte della medicina consiste nell’intrattenere il paziente mentre la natura cura la malattia.

Il senso comune non è così comune.

L’uomo è nato per l’azione, come il fuoco tende verso l’alto e la pietra verso il basso. Non essere occupato e non esistere è per l’uomo la stessa cosa.

Un proverbio saggio non prova niente.

Ai vivi si devono dei riguardi, ai morti si deve soltanto la verità

Alla corte, figliolo, l’arte più necessaria | Non è di parlar bene, ma di saper tacere.

Non affermo niente; ma mi contento di credere che ci sono più cose possibili di quanto si pensi.

Non esistono né estreme delizie né estremi tormenti che possano durare tutta la vita: il sommo bene e il sommo male sono chimere.

Viviamo in società. Per noi dunque niente è davvero buono se non è buono per la società.

Tutti i vizi di tutte le età e di tutti i paesi del globo riuniti assieme, non eguaglieranno mai i peccati che provoca una sola campagna di guerra.

Le verità della religione non sono mai capite così bene come da quelli che hanno perso la capacità di ragionare.

Molti fisici sostengono che in tal senso non ci sono miracoli, ed ecco le loro argomentazioni… Un miracolo è la violazione delle leggi matematiche, divine, immutabili, eterne. In base a questa sola definizione, un miracolo è una contraddizione in termini… Perché mai Dio farebbe un miracolo? Per venire a capo d’un certo disegno riguardo ad alcuni esseri viventi. Egli direbbe dunque: “Con la creazione dell’universo, con i miei decreti divini, con le mie leggi eterne, non sono riuscito ad attuare un certo disegno, cambierò le mie idee eterne, le mie leggi immutabili, per cercare di eseguire quanto non ho potuto fare per mezzo di esse”. Sarebbe una confessione di debolezza, e non di potenza. Sarebbe in lui, a quanto pare, la più inconcepibile contraddizione. Pertanto, osare attribuire a Dio dei miracoli significa in effetti insultarlo (ammesso che degli uomini possano insultare Dio): è come dirgli “voi siete un essere debole e incoerente”.

Tutti i giorni, nei paesi cattolici, si vedono preti e monaci che, uscendo da un letto incestuoso, senza neppur essersi lavate le mani sozze di impurità, vanno a produrre iddii a centinaia; a mangiare e bere il loro dio, a cacarlo e a pisciarlo. Ma quando poi riflettono che questa superstizione, cento volte più assurda e sacrilega di tutte quelle degli egiziani, ha reso a un prete italiano da quindici a venti milioni di rendita e il dominio di un paese di cento miglia di estensione in lungo e in largo, vorrebbero andare tutti, armi in pugno, a cacciare quel prete che si è impadronito del palazzo dei Cesari.

Quando la gente comincia a ragionare, tutto è perduto.

Il più grande dei crimini, almeno il più distruttivo e di conseguenza il più contrario al fine della natura, è la guerra; ma non vi è alcun aggressore che non colori questo misfatto con il pretesto della giustizia.

Di tutte le religioni, quella cristiana è senza dubbio quella che dovrebbe ispirare più tolleranza, sebbene fino ad ora i cristiani siano stati i più intolleranti tra gli uomini.

L’amore è di tutte le passioni la più forte perché attacca contemporaneamente la testa, il cuore e il corpo.

L’amore è un canovaccio fornito dalla natura e ricamato dall’immaginazione.

L’amore non è cieco. Cieco è l’amor proprio.

(Voltaire)


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