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Afraid – A novel of terror (Jack Kilborn AKA J.A. Konrath)

Creato il 19 novembre 2012 da Mcnab75

Afraid – A novel of terror (Jack Kilborn AKA J.A. Konrath)

Come ulteriore suggerimento legato alla ricerca di novel gratuite o a basso costo per rimpilzare i vostri ereader, ho deciso di parlarvi di questo ebook di cui molti lettori anglofoni parlano assai bene. Prendetela come una delle mie segnalazioni abituali, con la promessa che prima o poi arriverà una recensione vera e propria.
Afraid – A novel of terror è un romanzo scritto dal celeberrimo J.A. Konrath, questa volta sotto lo pseudonimo Jack Kilborn. Ricordo a chi non lo sapesse che Konrath è colui che dell’autopubblicazione editoriale ha fatto una bandiera, diventandone poi icona.
Suggerisco a tutti di leggere questo articolo, giusto per familiarizzare col personaggio.
Sinceramente non ho ancora letto nulla di suo. Ho sentito giudizi discordanti sulla qualità delle novel di Konrath, ma tutti gli riconoscono di aver raggiunto un livello di professionalità che non ha nulla da invidiare a certi scrittori ben più celebrati. Questo mentre in Italia c’è chi insiste nel fare tutta un’erba un fascio, definendo gli autopubblicati come cialtroni, sfaticati ed emarginati (non vi pubblico in link perché non merita pubblicità, ma recentemente è stato pubblicato un articolo di una collaboratrice della casa editrici Delos che va proprio in questa direzione*).
Di Afraid, in particolare, parlano bene dei pezzi da novanta quali James Rollins, F. Paul Wilson e Jonathan Maberry.
La storia riguarda una misteriosa “arma biologica governativa” che per puro caso finisce in un piccolo paesino del Wisconsin, Safe Haven, portando con sé terrore, morte e distruzione. Questa arma è in realtà costituita da un plotone di soldati psicopatici che hanno ricevuto uno speciale addestramento supersegreto. I soldati in questione sono desiderosi di testare i loro particolare “talenti” sui poveri abitanti di Safe Haven, protetti soltanto da un vecchio sceriffo in disarmo.
Super-commando sadici lasciati liberi di agire in un paesino isolato e quasi indifeso: le condizioni ideali per spingere sul livello del gore. E infatti Konrath lo fa.
I risultati a quanto pare sono buoni: 4 stelle di media voto su 278 recensioni ricevute.

Detto ciò non vi resta che scaricarvi Afraid – A novel of terror, che tra l’altro è un bel volumozzo consistente.
Se volete saperne di più date un’occhiata alla pagina dedicata all’ebook. Da lì esplorate anche il resto del sito di Konrath/Kilborn, che è ricco di materiale interessante e di articoli altrettanto stuzzicanti.

Nestled in the woods of Wisconsin, Safe Haven is miles from everything. With one road in and out, this is a town so peaceful it has never needed a full-time police force. Until now…
A helicopter has crashed on the outskirts of town and something terrible has been unleashed. A classified secret weapon programmed to kill anything that stands in its way. Now it’s headed for the nearest lights to do what it does best. Isolate. Terrorize. Annihilate.
Soon all phone lines are dead and the road is blocked. Safe Haven’s only chance for survival rests on the shoulders of an aging county sheriff. And as the body count rises, the sheriff realizes something even more terrifying – maybe death hasn’t come to his little town by accident…
WELCOME TO SAFE HAVEN, POPULATION 907… 906… 905…

Ebook autoprodotto
Lingua: inglese
388 pagine
Download da Amazon
Pagina dedicata all’ebook

* Sì, ne ho già accennato qualche giorno fa, ma vale la pena ribadire il concetto, nel caso vi foste persi questa perla. Mi piacerebbe poi tornare un giorno sul perché le autoproduzioni spaventano tante persone che operano nell’editoria. Dietro alla barzelletta della “mancanza di qualità” (valida alla pari anche per le classiche case editrici italiane), si nasconde tanta, tanta paura di perdere quel ridicolo privilegio di ergersi a giudici di ciò che ai lettori deve piacere, e cosa no. Ecco, sì, mi piacerebbe tornarci, ma visto le risposte idiote che danno tanti operatori di settore, posso farne anche a meno.
E comunque credo che il darwinismo farà la sua parte, tanto nelle autoproduzioni quanto nell’editoria.

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