Africa: un Paese dove l’essere gay è un incubo JustNews.it Il portale delle news
Ultimamente, nei telegiornali più importanti si è parlato spesso dell’Uganda, il Paese che ha dichiarato illegale l’omosessualità, introducendo nella loro Costituzione una legge che prevede l’ergastolo per gli omosessuali. Ma in Africa non è l’unico Stato ad avere pene così dure riguardanti l’essere gay.
Oltre all’Uganda, che prevede anche il divieto della propaganda omosessuale e chiede ai cittadini di denunciare sospetti omosessuali, la Nigeria da primi giorni del 2014 ha sancito che le coppie dello stesso sesso che vivono assieme e le manifestazioni pro gay prevedono pene di 14 e 10 anni di reclusione, mentre in Cameron gli anni di prigione si riducono a 5.
Stessa cosa in Senegal, mentre sono previsti 14 anni di carcere in Gambia e Zambia. In Marocco e in Tunisia sono invece più clementi, e arrivano a un massimo di 3 anni di carcere. Inoltre, in Marocco l’omosessualità è accettata, ma non deve essere propagandata.
In Mauritiana e in Sudan è prevista addirittura la pena capitale, come previsto da leggi piuttosto vecchie, ma mai cancellate o modificate dai Governi. Tra i pochi Stati dell’Africa che non punisce legalmente l’omosessualità vi è il Sud Africa, in cui le coppie gay possono anche sposarsi. E’ preoccupante però l’aumento di aggressioni e omicidi che si sono verificati nello Stato, la cui popolazione pensa che l’omosessualità sia una malattia.
di Alessandro Bovo
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