Ieri sera il Consiglio Comunale di Crema ha eletto il nuovo Collegio dei Revisori dei Conti: Presidente il Dott. Costantino Rancati, componenti il Dott. Nicola Fiameni e la Dott.ssa Alessandra Vaiani. Due dei tre (Rancati e Fiameni) in quota alla Maggioranza di centro-sinistra, uno (Vaiani) proposto da una parte della Minoranza (Beretta, Ancorotti e Zanibelli) ed eletto con l’apporto in voti di Consiglieri di centro-sinistra. Come mai? Semplice: Vaiani è amica personale del Sindaco Bonaldi e, in campagna elettorale, ha partecipato alla cena al Ridottino della candidata Bonaldi.
E’ persino offensivo, per il sottoscritto, che il PD(L) l’abbia comunque riproposta; operazione illuminante anche rispetto al timido sostegno del PD(L) al proprio candidato a Sindaco. Risultato: Bonaldi ha tre Revisori su tre riconducibili a sè; la Minoranza…zero! Di un’ “opposizione” così consociativa Crema non ha bisogno; Bonaldi sì: per governare 10 anni!Antonio Agazzi
Capo Gruppo Consiliare di Servire il cittadino
Mi permetto di aggiungere che il capogruppo di “Servire il cittadino” ha molti motivi per lagnarsi di quei tizi del Pdl, la storia della campagna elettorale lo spiega. Ed è assolutamente vero che l’opposizione dev’esserci, efficace, severa, capace di controllare, e anche credibile presso l’opposizione pubblica.
Ricordo però che le peggiori ingiustizie, nel mondo dell’economia e della finanza, sono state compiute col consenso dei revisori dei conti, che hanno sottoscritto la regolarità dei bilanci delle società più compromesse della storia d’Italia degli ultimi anni (la ex Banca Popolare di Lodi, la Parmalat ecc. ecc.), la Consob non è mai intervenuta in questi casi. Solo la magistratura lo ha fatto. Negli enti locali si ricordano revisori dei conti incisivi? Giacomo Bazzoni all’Asl nei primi anni Duemila, quando il direttore generale era Emanuele Preite. In molti casi il ruolo viene interpretato come una semplice professione, non necessariamente con straordinario impegno civico, a meno che non succeda qualcosa di peculiare.
Confidiamo nell’evoluzione del mite Antonio Agazzi in feroce cane da guardia, segugio e detective.
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