Maria Hill: La Battaglia di New York è stata la fine del mondo. Questo, ora… è il nuovo mondo. Le persone sono diverse: hanno accesso a tecnologie, formule, segreti per cui non sono ancora pronte.
Agente Ward: Perché sono stato richiamato da Parigi?
Maria Hill: Questo deve chiederlo all’agente Coulson.
Agente Ward: Ah, già… ho un’autorizzazione di livello 6, so bene che l’Agente Coulson è stato ucciso in missione prima della battaglia di New York. Ho ricevuto il rapporto completo.
Agente Coulson (emergendo dal buio): Benvenuto al livello 7.
Scusate, quell’angolo era davvero buio e non ho saputo trattenermi. Credo si sia rotta una lampadina.
La battaglia di New York cui si fa riferimento in questo dialogo è quella avvenuta nel film The Avengers, il blockbuster made in Marvel che ha tanto esaltato i nerd di tutto il mondo e di cui avevamo già parlato qui. In quell’occasione, i più grandi eroi della Terra (Capitan America, Iron Man, Thor, Hulk, Occhio di Falco e Scarlett Johansson la Vedova Nera) avevano affrontato un esercito di invasori alieni capeggiati da Loki, Dio dell’inganno. E avevano fatto un gran culo a tutti, soprattutto a Loki.
«Puny God…»
Agents of SHIELD, la prima serie tv targata Marvel Studios, è ambientata in quello stesso universo narrativo ma non ha come protagonisti dei supereroi, bensì una squadra scelta di agenti “speciali” dello SHIELD (l’agenzia di spionaggio Marvel per eccellenza) capitanati dal redivivo agente Phil Coulson. Persone normali (o quasi) che devono confrontarsi con un mondo completamente nuovo, popolato da alieni, divinità nordiche, milionari in armatura, eroi di guerra risorti dal ghiaccio e giganteschi mostri verdi.
La serie è giunta solo alla sua terza puntata, ma gli ascolti sono stati talmente buoni (il pilot ha totalizzato 12.1 milioni di spettatori, piazzandosi come miglior debutto televisivo degli ultimi quattro anni) che la rete che la trasmette, la ABC, ha già ordinato una stagione completa di 22 episodi.
Ma com’è, questo Agents of SHIELD? Merita?
Per ora, ni.
La squadra di protagonisti presenta un po’ tutti i luoghi comuni del genere: abbiamo l’agente solitario spaccaculi, l’ex-operativo che non voleva più combattere ma poi cambia idea ed è peggio della furia di Chen, un paio di uber-nerd che costruiscono le armi e una hacker dai propositi poco chiari che è veramente troppo figa per essere vera.
«So programmare in C»
«Vedo, vedo»
Il risultato è che per ora tutto sembra molto banale e prevedibile, soprattutto nel modo in cui i personaggi si relazionano tra loro e imparano a cooperare e conoscersi. Si spera che sia solo un modo lento di ingranare la marcia: alla fin fine, nonostante qualche difetto, queste prime puntate sono godibili e mantengono quel tono non troppo serioso che ha fatto il successo dei film Marvel al box office.
Tra l’altro, se teniamo conto che l’ultima serie tv fumettistica di rilievo prodotta in America è stata quella ciofeca di Smallville al confronto Agents of SHIELD è già ora la Divina Commedia.
E poi c’è sempre lo zampino di Joss Whedon, che è creatore della serie, produttore esecutivo e ha diretto e sceneggiato la puntata pilota. Whedon con le serie corali di solito dà il meglio di sé e quando meno te lo aspetti ti tira fuori dei veri capolavori. Non sarà questo il caso di Agents of SHIELD, per questioni squisitamente produttive, ma quantomeno conto che Joss riesca ad arginare i problemi che per ora lo show presenta e metterci la proverbiale pezza.
Io comunque terrei le aspettative non troppo alte, esattamente come faccio ogni volta che vado al cinema a vedermi un film targato Marvel Studios: ormai la strada presa da queste produzioni è quella dell’intrattenimento puro e semplice per famiglie, con buoni prodotti d’azione facili facili. Se si è in cerca di opere adulte, dotate di più strati di lettura o approcci originali e stimolanti al tema del potere e dell’eroismo, è bene continuare a guardare altrove.
Tipo: leggersi un fumetto.
#Trivia: cosa vuol dire SHIELD?
Ok, che “shield” in inglese vuol dire “scudo” probabilmente lo sapevate già. Ai tempi in cui lo SHIELD fu ideato da Stan Lee, nel 1965, andavano di moda le agenzie segrete che avevano per nome acronimi improbabili (la HAND, la SPECTRE, e via dicendo).
E così in originale S.H.I.E.L.D. era l’acronimo per Supreme Headquarters, International Espionage, Law-Enforcement Division. Nel 1991 però il significato della sigla cambiò in Strategic Hazard Intervention Espionage Logistics Directorate. Nomi così lunghi e complicati che non sto manco a tradurveli e che in varie occasioni sono stati presi in giro anche dai personaggi e dagli editor della Marvel.
Nel primo film di Iron Man, e di riflesso anche su Agents of SHIELD e in tutti film Marvel Studios, l’acronimo SHIELD però ha un significato ancora diverso: significa Strategic Homeland Intervention, Enforcement and Logistics Division. Giusto per complicarsi un po’ la vita!