La gravidanza rappresenta per molte donne una fase delicata della vita, in cui talvolta può essere indicato un periodo di riposo e di astensione dal lavoro, oppure la maternità anticipata. Cosa fare in caso di gravidanza a rischio? Ecco alcune informazioni sulle tutele previste per le donne lavoratrici.
Continuare a lavorare durante la gravidanza non è possibile per tutte le donne: alcune gestanti più di altre, per esempio, possono risentire di problemi fisici durante il periodo della gestazione, problemi che molto spesso vengono identificati come ‘gravidanza a rischio’.
Se una donna sta portando avanti una gravidanza difficile, generalmente il ginecologo prescrive un periodo di riposo assoluto: ma cosa fare quando si è mamme lavoratrici? Quali sono i documenti da presentare?
Se la gravidanza è a rischio, determinati sforzi o movimenti possono essere dannosi per la salute del bebè: per questo motivo, le donne che si trovano in una situazione del genere devono astenersi da ogni attività, e pertanto possono ottenere la maternità anticipata.
La maternità anticipata può essere richiesta anche quando il lavoro svolto non è adeguato alle condizioni di una donna incinta, perché pericoloso o perché troppo impegnativo o faticoso. In questo caso, la gestante può ottenere la maternità anticipata, presentando i seguenti documenti:
- Un certificato medico che attesti la gravidanza e lo stato di rischio, e che contenga anche alcune informazioni come data presunta del parto, patologie, e richiesta di riposo per la gestante;
- Un certificato in cui il datore di lavoro abbia indicato il lavoro svolto dalla donna e l’eventuale impossibilità di collocarla in una posizione meno faticosa;
- Una domanda compilata in tutte le sue parti e presentata all’Azienda Sanitaria Locale.
Le mamme lavoratrici che ottengono la maternità anticipata hanno il diritto ad una retribuzione pari al 100% dello stipendio.