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Aggressioni neofasciste a Ruotolo e minacce di morte a Ingroia: nessuno ha solidarizzato

Creato il 24 febbraio 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

ruotolo

Sandro Ruotolo in una foto pubblicata dal Messaggero

Non un solo antifascista ha solidarizzato con Ruotolo e Adelmo Cervi dopo l’aggressione (.. la seconda) subita da parte della neofascista Casapound.
Nessuno ha solidarizzato con Ingroia dopo la seconda lettera di minacce di morte da parte della mafia in due giorni.
In Italia è normale essere aggrediti dai fascisti e minacciati dai mafiosi. Dobbiamo pensare così.

E’ stato deciso di isolare Rivoluzione Civile, nata forse a giochi fatti, si può ipotizzare, resta però un dato umiliante: in un Paese la cui democrazia è fondata sul lavoro, su diritti e doveri dei cittadini, sulla valorizzazione e responsabilizzazione della cittadinanza, nessuno solidarizza con due candidati di Rivoluzione civile. Sandro Ruotolo è stato preso di mira per la seconda volta da Casapound: nessuno gli teso la mano neanche metaforicamente. Poi è arrivata anche una lettera di minacce di morte ad Antonio Ingroia, bersagliato infinite volte da infinite critiche, come se il problema fosse lui non la criminalità organizzata con la quale il centrodestra convive pacificamente come la vecchia Dc, che negli ultimi anni però s’era ribellata.

Su queste vicissitudini che accompagnano il neofascismo e le minacce di morte per lettera non si può scherzare o sorvolare in nome del “voto utile” che non è neanche ammesso dalla Costituzione e quindi dalla libertà sovrana dei cittadini.

In occasione di un dibattito alla Rai, Sandro Ruotolo se n’è andato per non partecipare alla trasmissione assieme al candidato di Casapound Simone di Stefano. Anche Giuseppe Rossodivita, candidato radicale di Amnistia, Giustizia e Libertà, ha lasciato lo studio Rai.


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