Agile Eutelia, presidi in tutta Italia: “Vogliamo Passera e Fornero”

Creato il 11 ottobre 2012 da Cassintegrati @cassintegrati

La video inchiesta sotto è stata pubblicata su L’Espresso in allegato a “Riforma Fornero, primi disastri“

Con l’aumento delle crisi aziendali e con tanti casi eclatanti alla ribalta, l’attenzione del Governo verso molte vertenze è calata. È successo anche per Agile Eutelia. A quasi tre anni dal sequestro dei beni aziendali di Agile, dopo 4 mesi di occupazione delle sedi, dopo più di 2 anni e mezzo di cassa integrazione, dopo 29  mesi di amministrazione straordinaria, a 9 mesi dalla firma dell’accordo fra Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero del Lavoro, Regioni e l’azienda Tbs It quella di Agile è diventata una vertenza di serie C.

Come i loro predecessori, gli attuali ministri dello sviluppo economico e del lavoro si dimostrano inadeguati -politicamente e tecnicamente – a gestire il momento di profonda crisi del sistema sociale e produttivo del paese. L’attenzione di Passera va solo sulle vertenze da prima pagina, mentre la Fornero si è concentrata su pensioni e ammortizzatori sociali. Sulle modifiche all’articolo 18, che in un contesto di recessione sono il colpo mortale, non la medicina per lo sviluppo del lavoro.

Nel caso Agile, ad esempio, circa 300 persone sarebbero potute andare in pensione nei prossimi tre anni, ma la riforma Fornero ha negato loro questo traguardo, ributtandoli fra i cassintegrati da ricollocare: eppure per loro l’accordo firmato ai primi di febbraio parlava di “Sensibilizzazione dei Ministeri competenti per consentire l’accesso al trattamento pensionistico sulla base delle norme vigenti pre-riforma”.

Per sollecitare il Ministero dello Sviluppo e quello del Lavoro al rispetto dell’accordo, in questi giorni noi lavoratori stiamo organizzando presidi davanti alle Prefetture delle città. Il primo ottobre a Bari, il tre a Firenze e il cinque a Torino e altre seguiranno. Le delegazioni ricevute dai Prefetti, hanno presentato la nostra situazione, le forti preoccupazioni e la richiesta: l’immediata convocazione urgente del tavolo con i ministri Passera e Fornero. I lavoratori devono sapere se quell’accordo è ancora attuale o se è diventato carta straccia.

Se non ci sarà convocazione a breve siamo pronti a muoverci in massa per farci vedere e sentire sotto i palazzi romani, anche se siamo veramente prosciugati, anche materialmente, a causa del ritardo nel rinnovo della cassa scaduta il 6 settembre scorso. Nonostante un accordo di luglio per il rinnovo (fino a giugno 2013) il decreto attuativo non è ancora stato emesso. I lavoratori quindi hanno una sola certezza: non prenderanno la cassa né ad ottobre né a novembre, come minimo. “Al Ministero dicono che stanno lavorando sugli accordi di aprile, che dobbiamo metterci in coda”, riferisce un lavoratore di Roma. Un’intollerabile inefficienza che viene pagata dai lavoratori.

Il Ministero procede cronologicamente, non distinguendo ad esempio le richieste di cassa integrazione dove l’azienda anticipa i soldi da quelle, come Agile, dove l’azienda non c’è più e quindi la mancata emissione del decreto vuol dire lasciare per mesi i lavoratori senza reddito. Come è possibile che la tecnicissima professoressa Fornero non sia in grado di organizzare il lavoro in modo da non creare delle ulteriori criticità sociali? D’altronde che ci sarebbe stata un’impennata nelle richieste di cassa integrazione lo poteva prevedere anche un bimbo, figurati una Prof.

di Cadigia Perini (cassintegrata Agile)@cadigiaperini
(11 ottobre 2012)


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