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Agna niata

Creato il 14 luglio 2013 da Eraserhead
Agna niataAgna niata (2004) di Ektoras Lygizos tripartisce la narrazione alternando tre diverse piste riconducibili però ad un unico corpo: la scuola. Sullo schermo le immagini di una commemorazione patriottica con tanto di platea, palco e coro di bambini sullo sfondo si avvicendano con un pingpong tra la classe di una maestra (nonché presentatrice della celebrazione) e le numerose altre classi dove i docenti tramite una scala descrittiva illustrano ai discenti quali sono gli effetti percepibili di un terremoto. 
L’impressione che a questo cortometraggio greco manchi una propria organicità visto il suo procedere per binari paralleli a ridosso del finale, viene cassata, appunto, dalla conclusione che qui non verrà apertamente svelata ma che, vista la funzione fertilizzante, permette di dilungarci ancora un po’: con la descrizione del terremoto e dei suoi devastanti effetti a cui segue una simulazione all’interno dell’aula, Lygizos, ateniese classe ’76, ci conduce fuori strada con le precauzioni per contrastare un fenomeno invisibile e probabilmente inconcepibile per i bambini (basta guardare i loro visini divertiti e innocenti durante la prova) come è un sisma, ci pensa il gesto della maestra a donare un significato denso ed oscuro al film, la rappresentazione di un ulteriore fenomeno, presumibilmente endemico, che acquista valore nel contesto in cui accade; dentro la scuola, secondo mattone dopo la famiglia adibito a formare il futuro, chi dovrebbe guidare all’avvenire compie l’atto più codardo di sempre, e così anche se girato nel 2004 il cortometraggio appare di un’attualità disarmante, come se fosse una profezia: quei bambini che scappano di fronte all’orrore sono gli stessi che sette-otto anni dopo scenderanno in piazzaSyntagma a graffiarsi la gola - e non solo quella - per la stessa patria che commemoravano da piccoli, perché lo abbiamo imparato anche noi: le radici di una crisi non sono mai soltanto economiche.

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