La bellezza porta sfortuna. Forse questo è stato l'ultimo pensiero che ha attraversato la mente di Agnès Sorel, la donna più avvenente del XV secolo. Tanto bella da conquistare il cuore di Carlo VII, re di Francia, e meritarsi l’appellativo di Dame de Beauté, Signora di bellezza.
Diede al re tre figli. Incinta del quarto, decise di raggiungere Carlo sulle coste della Normandia, in pieno inverno. Si ammalò poco dopo il suo arrivo. E in pochi giorni, morì. Correva l’anno del Signore 1450, e lei, Agnès, aveva solo ventotto anni.
La causa del decesso, almeno secondo l’archiatra di corte, fu “flusso dal ventre”. Il che, tradotto in termini più attuali, corrisponderebbe a un attacco di dissenteria. Tuttavia quella morte fulminea destò diversi sospetti. A distanza di oltre cinque secoli, un team di ricercatori francesi, coordinato dal medico legale Philippe Charlier, ha riesumato il feretro di Agnès Sorel. I resti della Dame de Beauté sono stati passati al vaglio dei più moderni strumenti della Scienza.
Cranio, capelli, frammenti di pelle e anche una sostanza dal nome poco allettante, il cosiddetto “liquido di putrefazione”, sono stati attentamente analizzati. Innanzi tutto i capelli: Agnès li aveva biondi, secondo l’iconografia del tempo, mentre quelli rinvenuti nella tomba sono indiscutibilmente bruni. Questo cambiamento di colore è stato attribuito alle leghe di piombo del sarcofago.
Minuscoli frammenti di pelle e di capelli sono stati analizzati con una tecnica estremamente raffinata: la luce di sincrotrone. Il sincrotrone è un acceleratore di particelle che permette di ottenere fasci di luce monocromatica, utilissima per le analisi tossicologiche. Lo studio ha rivelato una abnorme concentrazione di mercurio (precisamente il cinabro, ovvero il solfuro di mercurio) nei tegumenti della favorita.
Per spiegare l’eccesso di mercurio si possono formulare diverse ipotesi. Primo, il mercurio è dovuto a una contaminazione durante il procedimento di mummificazione della salma. Questa tesi verrebbe confutata dalla assenza di mercurio nelle cavità nasali. Seconda teoria: il mercurio poteva essere stato assunto a scopo curativo. E in effetti, si è scoperto che la favorita soffriva di una parassitosi intestinale, l’ascariasi. Si tratta di un’infestazione causata da vermi biancastri, che possono provocare diarrea e dolori addominali. Il mercurio era contenuto nei trattamenti antiparassitari. Tuttavia, ci dice il dottor Charlier, il contenuto di mercurio nei capelli e nella pelle di Agnès era da 10000 a 100000 volte più alto del normale. Nulla a che vedere con il livello di mercurio contenuto nelle preparazioni antiparassitarie. E allora?
Emerge, sempre più probabile, la teoria dell’omicidio. Omicidio per avvelenamento. E anzi, il team scientifico sembra anche avanzare un’intrigante ipotesi sul possibile esecutore di questo assassinio. Robert Poitevin, medico alla corte dei Valois, avrebbe potuto facilmente aggiungere mercurio a quello già contenuto nel medicinale della favorita, eliminando la Dame senza sollevare troppi sospetti. Rimane avvolto nel mistero, ovviamente, il nome del mandante. Anche se, primo fra tutti, verrebbe da sospettare del delfino di Francia, il futuro re Luigi XI, che non vedeva di buon occhio il grande ascendente esercitato dalla favorita sul padre.
Utilizzando un software per le ricostruzioni facciali in medicina legale, il dottor Charlier è riuscito a ottenere, partendo dal cranio, un’immagine del volto di Agnès.
(ricostruzione del volto di Agnès): artwork and photo by Philippe Charlier / CHRU de Lille - 2005.
La ricostruzione facciale ha un forte impatto emotivo: il viso della Dame de Beauté emerge dalle nebbie del tempo. Tuttavia, superata la suggestione iniziale, a ben guardare quello creato dal computer è in realtà l’ombra di un volto. Come anche tutta questa indagine sembra essere l’ombra della Storia, quella vera, che rimane comunque avvolta nel mistero.
Scrutando l’immagine digitale, apprezziamo i lineamenti regolari, il naso delicato, l’ovale perfetto e cerchiamo di immaginare come, cinque secoli fa, la combinazione di questi elementi potesse creare, sul volto di Agnès, il miracolo della Bellezza.
Certo è veramente un bizzarro gioco del destino che proprio una Dama tanto raffinata dovesse finire vittima del mercurio, il “veleno dei poveri”.