Ero riuscito a registrare “Sleepwalk” degli Ultravox ascoltando la classifica di una radio locale del basso Piemonte, insieme a cose meno trasgressive come “The shape i’m in” di Jo Jo Zep and the Falcons. La radio portatile con il mangianastri incorporato era una componente fondamentale del mio asset da cui non mi separavo nemmeno in vacanza. La differenza era che molte delle stazioni radio di città che avevo marcato con gli appositi segnalatori di plastica arancione, in dotazione sull’indicatore della modulazione di frequenza, non erano più attendibili nemmeno ruotando la lunga antenna. Ma a parte questo era difficile beccare una canzone da registrare al volo a meno che qualcuno non l’annunciasse con lauto anticipo consentendomi di tenermi pronto. Dedicavo a questa specie di peer to peer ante-litteram quasi tutto il mio tempo libero, figuratevi durante le vacanze estive. Era il periodo delle medie, c’era già il reggae nell’aria e avevo disegnato i contorni dell’Africa su un paio di jeans vecchi – non ricordo se fosse una moda, in caso contrario si metta agli atti che lo facevo solo con l’abbigliamento da battaglia – e avevo completato l’opera con una serie di nomi di band sconosciute ai più che avevo scoperto grazie al fratello di Vincenzo che era una specie di punk, viaggiava all’estero per lavoro e portava al ritorno con sé qualche anticipo delle più moderne tendenze. Così mi sedevo sotto il noce che vegliava sulla mia casa di campagna ad aspettare qualcosa di bello. Ero già solitario allora. Prendevo la bicicletta e pedalavo in lungo e in largo per il paese, se trovavo qualche faccia conosciuta al bar mi fermavo. Altrimenti tornavo a casa per la merenda. In casa c’era sempre qualcosa da fare, come leggere dei vecchi libri di scuola degli anni 50 chissà di chi, pieni di storie dense di morale e insegnamenti superati, volumi dal forte odore di umidità. La donna angelo del focolare. L’uomo la colonna della famiglia. Poi la tv del tardo pomeriggio, i programmi delle 18 che seguivo con il senso di colpa di non essere fuori a giocare, a correre, a stare con gli altri. Un po’ me ne pentivo quando iniziava la stagione delle piogge ed era il momento di tornare in città e a scuola, quando c’era sempre il giorno di autunno in cui scambiavo, la mattina presto, il rumore di un motorino per quello della motosega del falegname che si sentiva giù in valle e che mi dava la sveglia, ogni mattino d’estate.
Magazine Società
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Luino, tutti gli appuntamenti del weekend tra musica, cultura, gite, escursioni ...
Sarà un weekend ricco di appuntamenti quello che offrirà il paese lacustre ai cittadini e ai turisti presenti sul territorio. Numerosi gli eventi in programma,... Leggere il seguito
Da Stivalepensante
SOCIETÀ -
Tempo letto e tempo vissuto nelle pieghe di un romanzo a racconti. Recensione a...
Fabio Ciriachi, “Uomini che si voltano”, Coazinzola Press 2015Di MARTA ALBA ANCONAFra le molte qualità di Uomini che si voltano (Coazinzola Press, 2015) di Fabi... Leggere il seguito
Da Criticaimpura
CULTURA, SCIENZE, SOCIETÀ, DA CLASSIFICARE -
Il Governo pronto a commissariare le Regioni per gli Ospedali psichiatrici...
Il 31 marzo 2015 avrebbero dovuto lasciare gli Ospedali psichiatrici giudiziari ed essere trasferite nelle Rems, Residenze per l’esecuzione delle misure di... Leggere il seguito
Da Stivalepensante
SOCIETÀ -
Papa Francesco a Torino/Compendio di un viaggio
Dopo la solare Napoli e la difficile articolata realtà della Bosnia Erzegovina, ecco Papa Bergoglio finalmente a Torino, in Piemonte. Nel Piemonte delle sue... Leggere il seguito
Da Marianna06
AFRICA, SOCIETÀ, SOLIDARIETÀ -
La famiglia è un nostro “made in Italy”. Roma, 20 giugno 2015 – Tutti a Piazza S...
di Eleonora MostiC’era una volta mamma e papà, che si sentivano ritratti nel modello famiglia “mulino bianco” e assicurati da uno Stato che, pur tra una “caduta... Leggere il seguito
Da Libera E Forte
CULTURA, SOCIETÀ, DA CLASSIFICARE -
Assistenza sanitaria a rischio soprattutto al Sud. Il 10% dei pazienti rinuncia ...
Le carenze dei servizi sanitari a disposizione dei cittadini, sommati ai costi, costringono un paziente su 10 a rinunciare alle cure, con una quota doppia nel... Leggere il seguito
Da Stivalepensante
SOCIETÀ