Magazine Diario personale
Non a caso a settembre sono spesso colta da una simpatica "depressione stagionale" - si chiama così quel senso di 'spossatezza prima ancora di alzarsi dal letto' tipico dell'autunno. Nonostante inizi ad avvertire i primi sintomi di questa 'infelicità a tempo', sto provando a non farci caso e a darmi da fare, come il mese di settembre richiede.
In questi giorni ho affrontato tre diversi colloqui e inviato un'infinità di candidature.
Il primo* era una sorta di truffa. Ancora non mi è chiaro se lo scopo era illudere una marea di persone desiderose di lavorare nel marketing o se servirsi dei dati raccolti all'ingresso per fingere un gran numero di associati con qualche azienda partner. Ad ogni modo: NON SIETE DEGNI di sopravvivere.. sul mercato.
Il secondo colloquio era già più interessante ma è probabile che me lo sia giocato parlando di un tirocinio imminente che mi terrà impegnata 4 ore al giorno.. peraltro non sono più così sicura che partirà.
Il terzo era per una famosa compagnia assicurativa che mi ha contattata di sua sponte. Ci sono andata vestita di tutto punto e per km ho cercato un fotografo che si degnasse di farmi una fototessera, sudando come un maiale. Ecco un altro aspetto ameno di settembre: fa ancora caldo ma i colloqui li fai in giacca, deh, se non altro per sentirti dire, come mi è successo: "Complimenti per come si presenta, signorina Colandrea." Grazie assai, mi ci pagherò la prossima spesa con questa lusinga.
Ad ogni modo, lavorare come consulente previdenziale non credo faccia per me. Mi si accappona la pelle al solo pensiero. Ho scoperto di essere alquanto choosy ma forse è normale. Ho studiato otto anni fuori di casa e Dio solo sa quanti soldi hanno sborsato i miei perché sopravvivessi altrove e studiassi giornalismo ed editoria.
A giudicare dalle offerte di lavoro online, nel mondo c'è bisogno solo di venditori, a tutti i livelli: centralinisti, standisti, porta a porta, consulenti. Ognuno tenta di farsi bello denigrando l'altro ma il succo della faccenda è lo stesso: si tratta di vendere e io non sono né portata né interessata, per il momento. Voglio lavorare nel mio settore, non voglio arrendermi subito, anche se la tentazione c'è, perché sarebbe bello mettersi due soldi in tasca e uno da parte..
* Ho dedicato il mio articolo settimanale per "Inside Marketing" a questo primo, infelice colloquio. Leggete e moltiplicate le condivisioni QUI
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