Con tante buone ragioni per non rinnovare l’iscrizione a Radicali italiani, caro Alessandro, ne scegli una davvero poco centrale: l’“atteggiamento così partitocratico nei confronti dell’informazione” che Pannella ha mostrato nello strapazzare il tuo amico Gilioli. Innanzitutto: solo oggi rilevi questo atteggiamento? Più in generale: non credi che esso sia solo un epifenomeno della cosa radicale? Voglio dire che potevi dare una ragione molto meglio argomentata a questa tua decisione: gli argomenti erano già tutti lì da tempo, forse da sempre. In almeno quattro o cinque occasioni, forse sei o sette, ne abbiamo discusso: la cosa radicale è inemendabilmente carismatica e settaria, dunque (sensu stricto) clericale. L’“atteggiamento così partitocratico nei confronti dell’informazione” è solo una coniugazione del verbo, è solo una sua voce (presente il tempo, condizionale il modo), e usando l’infinito avresti argomentato meglio.
Tu invece scrivi: “Uno dei motivi per cui ho deciso di non rinnovare la mia tessera radicale è…”. Bene, adesso passa a dirci degli altri. Cerca di metterli insieme, articolandoli. Sennò, vedrai, qualche arguto degli ultrafedelissimi pannelliani ti prenderà per il culo con un Generatore automatico dei motivi per i quali Alessandro Capriccioli non rinnova l’iscrizione a Radicali italiani e la tua scelta, della quale sono contento avendola più volte sollecitata alla tua coerenza e alla tua onestà intellettuale, sarà – ahitè! – banalizzata.