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Ahmadinejad gongola sui morti in bulgaria, mentre il regime continua a lavorare alla bomba

Creato il 23 luglio 2012 da Nopasdaran @No_Pasdaran

AHMADINEJAD GONGOLA SUI MORTI IN BULGARIA, MENTRE IL REGIME CONTINUA A LAVORARE ALLA BOMBA

Ahmadinejad gongola. E’ già, proprio così è possibile definire la reazione del Presidente iraniano dopo l’attentato ai turisti israeliani in Bulgaria. Parlanto davanti alle telecamere, infatti, il Presidente iraniano ha lodato indirettamente gli autori della strage di Burgas (molto probabilmente i libanesi di Hezbollah teleguidati dagli uomini della Forza Quds), evidenziando come questo fosse il prezzo da pagare quando si decide di colpire la Repubblica Islamica. Che dire? Il burattino negazionista, probabilmente, non merita neanche un commento. Rimanendo sul tema Bulgaria, però, è interessante riportare alla mente un articolo del bravo Guido Olimpio. In questo pezzo dell’aprile scorso, infatti, Olimpo menzionava l’esistenza di un dossier preparato dai servizi segreti sauditi a proposito delle azioni del Pasdaran fuori dal territorio iraniano. Ecco quindi spuntare fuori il nome di Hassan Boromand, responsabile Pasdaran per le azioni in territorio europeo. Chissà che le indagini non rivelino presto un suo diretto coinvolgimento nell’attentato terroristico di Burgas…

AHMADINEJAD GONGOLA SUI MORTI IN BULGARIA, MENTRE IL REGIME CONTINUA A LAVORARE ALLA BOMBA

Una nuova Unità speciale per arrivare alla Bomba nucleare

Mentre i suoi terroristi vanno in giro per il mondo ad uccidere innocenti, il regime prosegue, a dispetto delle sanzioni internazionali, la costruzione della bomba nucleare. Il Consiglio Nazionale di Resistenza, movimento iraniano di opposizione che nel 2002 svelò l’esistenza dell’impianto nucleare di Natanz, ha denunciato la creazione di una nuova Unià di scienziati totalmente dedicata agli studi sulla bomba nucleare. L’Unità, denominata “New Defence Reasearch Organisation“, sarebbe costituita da 60 scienziati e posta sotto il diretto controllo delle Guardie Rivoluzionarie (come l’intero programma nucleare e missilistico dell’Iran). L’Unità è divisa in varie sezioni al suo interno e opera principalmente dall’impianto sotterraneo di Qom. Come se non bastasse, il Capo dell’Agenzia Atomica dell’Iran Fereidoun Abbasi-Davani, ha evidenziato la capacità dell’Iran di costruire sottomarini e navi a propulsione nucleare…

AHMADINEJAD GONGOLA SUI MORTI IN BULGARIA, MENTRE IL REGIME CONTINUA A LAVORARE ALLA BOMBA

L’Iran ribadisce ancora il suo sostegno incondizionato ad Assad

Mentre il numero di vittime civili in Siria ha raggiunto il livello record di 19000 esseri umani uccisi (tra loro numerose donne e bambini) il 12 luglio scorso, a Teheran, l’organizzazione “Cyber Hezbollah” (creata nel 2011) ha organizzato una conferenza per ribadire il forte sostegno della Repubblica Islamica al regime di Bashar al-Assad. Tra gli oratori della conferenza c’erano anche l’Ambasciatore siriano in Iran, Hamed Hassan e Hassan Abbasi,  Capo del “Iran’s Doctrinal Analysis Center for Security Without Borders”, centro di ricerca ultraconservatore affiliato ai Pasdaran. Proprio Abbasi era l’ospite più atteso per capire la direzione che le Guardie stanno prendendo nei riguardi di Assad. Abbasi ha attaccato indiscriminatamente l’Occidente, i Paesi Arabi (particolarmente il Qatar e l’Arabia Saudita) e la Turchia, indicando molto chiaramente che il regime iraniano è pronto a tutto per veder sopravvivere il suo proxie siriano. Pochi giorni dopo, incredibilmente, il Ministero degli Esteri iraniano Salehi dichiarava alle agenzie di stampa che a Damasco la situazione era completamente “normale”…

Va rilevato infine che, nello stesso momento in cui Teheran invitava i Paesi “imperialisti” a non intromettersi negli affari siriani, lo Yemen denunciava la scoperta di una rete di spie iraniane diretta dall’Ambasciatore iraniano a Sanaa e sostenuta anche dalla locale Ambasciata siriana. Insomma, una vera e propria spy-story che vede Teheran e Damasco coinvolte nel finanziamento dei gruppi secessionisti sciiti nel sud del Paese. D’altronde, però, ha ragione l’Iran: questa qui non è proprio possibile chiamarla ”interferenza negli affari interni di un Paese”. Questo, più che altro, è vero e proprio terrorismo internazionale…



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