Ai confini della realtà, molti lo ricorderanno, è stato il titolo italiano della serie americana The Twilight Zone (l’ora del crepuscolo). Il telefilm è stato uno dei primi grandi successi della televisione ed è andato in onda dal 1959 al 1964, venendo poi omaggiato al cinema con un film che riprendeva tre vecchi episodi nel 1983.
Il suo successo non ebbe lo stesso seguito nelle edizioni di rifacimento successive, fra il 1985 e il 1989 e fra il 2002 e il 2003. Il suo canovaccio era quello – tipicamente hitchcockiano – di mettere al centro della scena, personaggi e situazioni di vita comuni, turbati però da improvvise scariche di ignoto e di mistero che spesso sfociavano nella fantascienza, mantenendo un alto livello di suspense.
Quello che è accaduto qualche giorno fa a Canale 5 ha rasentato questi livelli di fantascienza, ma la suspense è stata piuttosto modesta, la sceneggiatura piuttosto piatta e i protagonisti mediocri figuranti. Eppure è stato veramente un episodio degno di “Ai confini della realtà”. Se solo fosse frutto dell’immaginazione.
Accadde che a Forum, una delle trasmissioni più false e ignobili (e sono tante) che affollano l’etere, una sedicente robusta signora di mezza età, dice di essere de L’Aquila e loda in continuazione l’operato del governo e della protezione civile nella zona devastata dal terremoto, affermando più volte che in poco tempo tutto è tornato alla normalità e gli aquilani godono di tutti i comfort venuti tragicamente a mancare dal momento della tragedia.
Tutto molto bello se non fosse che questa signora, tale Marina Villa di 50 anni, a L’Aquila forse non ha mai messo piede. Gli aquilani infuriati hanno infatti subito denunciato che questa millantatrice è stata pagata 300 euro per recitare questa sconcertante parte. Oltre a denunciare ovviamente che niente di più falso è relativo al suo racconto, con i cittadini abruzzesi costretti ancora a vivere in condizioni disperate.
La difesa della signora?:
“Ma che vogliono questi aquilani? Ma lo sanno tutti che è una trasmissione finta.Ma che pretendono. Io non c’entro nulla. Ho chiesto di partecipare alla trasmissione e quando gli autori hanno saputo che ero abruzzese, mi hanno chiesto di interpretare quel ruolo. Mi hanno spiegato loro quello che avrei dovuto dire. Mi hanno dato 300 euro. Come agli altri attori. Anche Gualtiero, che nella puntata interpretava mio marito, recitava. Lui è un infermiere di Ortona. Hanno scelto un altro abruzzese per via del dialetto”.
Vendere la propria dignità per trecento euro, mi rendo conto, non è da tutti. Eppure la Villa c’è riuscita.
In piena bufera la sedicente aquilana ha tentato un salvataggio in extremis dicendo che non immaginava di scatenare un putiferio simile e provando a scusarsi. Non lo immaginava eh? Complimenti per il suo spirito analitico, il suo acume e la sua sincerità.
Ancora più raccapricciante è la difesa della signora Rita Dalla Chiesa (orfana di un generale ucciso dalla mafia):
“Mi trovo ad affrontare un mare di cose ingiuste che il pubblico sta scrivendo sia su Forum che su di me. Non credo di meritare quanto sta accadendo. Voglio mostrarvi il curriculum della donna intervenuta in trasmissione in maniera tale da poter dimostrare la nostra buonafede. Lei stessa ha scritto di abitare in un paese vicino a Onna e la storia che ci ha fornito è la stessa che noi ci siamo limitati a raccontare. Invito l’Assessore Pezzopane a contattarci perché anche a noi sia concesso il diritto di replica”.
Mi complimento con il suo staff che non si prende minimanente la briga di controllare mezza volta la veridicità dei fatti e dei personaggi. E la sua scusa, signora Dalla Chiesa, è talmente penosa non ammettere nessun diritto di replica.
La verità più vera è che Forum è un’accozzaglia di menzogne e falsità che adesso si è dipinta pure di strumento di propaganda politica del falso, come ai bei tempi del mai troppo dimenticato MinCulPop di fascista memoria.
A tal proposito mi viene da ricordare la figura di Carlo Alberto Dalla Chiesa, partigiano anti-fascista, generale dei carabinieri, morto per mano della mafia.
E padre di Rita.
Spero non si rivolti troppo nella tomba.